Peccato, il Napoli ha controllato per 88 minuti / Ancora la sindrome del braccino corto
’O bbuono Peccato perché il Napoli ha fatto una ottima partita per 88 minuti. Poi all’89esimo il gol maledetto della Roma. Abbiamo controllato bene la partita e abbiamo avuto nettamente più occasioni da gol rispetto agli avversari, in particolare con Higuain che per due volte ha trovato un miracolo del portiere. Koulibaly monumentale, nonostante la […]

’O bbuono
Peccato perché il Napoli ha fatto una ottima partita per 88 minuti. Poi all’89esimo il gol maledetto della Roma. Abbiamo controllato bene la partita e abbiamo avuto nettamente più occasioni da gol rispetto agli avversari, in particolare con Higuain che per due volte ha trovato un miracolo del portiere. Koulibaly monumentale, nonostante la pressione avversaria Jorginho è riuscito bene a tessere la manovra ed Higuain ben coadiuvato da Mertens ha messo in apprensione la difesa avversaria. E peccato per il gol annullato a Callejon con mezzo scarpino in fuorigioco (mah a Milano contro di noi il guardialinee non ha visto tutto il piede di Icardi oltre la linea convalidando il gol e qui mezza scarpa è stata solertemente e con attenzione segnalata). Ma purtroppo il Napoli ancora una volta non ha avuto la capacità di chiudere la partita come era successo a Torino contro la Juve. Ma adesso nervi saldi perché abbiamo ancora 2 punti di vantaggio sui giallorossi e il secondo posto è ancora nostro.
’O malamente
Scusatemi oggi che giorno è? Il 25 aprile giorno di Roma-Napoli? Eppure ero convinto a fine partita di essere al 13 febbraio e all’incubo di Juventus-Napoli! Ma come si fanno a ripetere gli stessi errori? Partita ben controllata per quasi tutta la partita dal Napoli ma con la “sindrome del braccino corto”. Cioè con la voglia di accontentarsi dello 0-0 proprio quando l’avversario ormai sembrava rassegnato e con l’incapacità di assestare il colpo decisivo del knock down. Un simile atteggiamento tattico può essere assunto da una squadra con una difesa di ferro e non da una squadra che nei momenti decisivi fa la solita cappellata in difesa. Questa volta serie innumerevole di passaggi da parte dell’avversario, anche in area di rigore, fino a concedergli un tiro in solitudine. Inoltre lasciando Totti, l’uomo che tutti aspettavano e che meritava un maggior controllo, da solo ad effettuare con un cucchiaio il passaggio che ha poi innescato la parte più pericolosa dell’azione. Ghoulam inguardabile è il punto debole della difesa su cui ormai gli avversari giocano. Oggi ha costretto Koulibaly al doppio lavoro di centrale e di terzino sinistro su Salah. Allan sotto tono. Mertens ancora una volta ha dimostrato che la differenza la fa non quando gioca dall’inizio ma quando entra a partita in corso con l’avversario ormai stanco. E adesso attenzione perché sarebbe un peccato perdere il secondo posto.