La decisione di Tosel chiude una vicenda che ha monopolizzato l’attenzione dell’opinione pubblica per 48 ore. Due giornate a Sarri (da scontare in Coppa Italia), 5mila euro di multa a Mancini. In questi giorni il Napolista ha cercato di offrirvi il più ampio ventaglio di punti di vista. A conclusione di questa storia, vorrei molto brevemente sottolineare alcuni aspetti.
1) La sentenza conferma che il grande complotto (non lo definiremo giudo-pluto-massonico) non esiste.
2) La sentenza conferma che il calcio italiano ha una sua politica e sue regole e segue una linea coerente, sia che si tratti di “Vesuvio lavali col fuoco” sia che si tratti dei froci.
3) È praticamente impossibile sottrarsi al gioco della faziosità. Ma se nessuno comincia a farlo, sarà arduo arrestare il processo di balcanizzazione già ampiamente in atto.
4) Martedì si sono giocate due partite, una sul campo che è finita alle 22.30 e l’altra cominciata al fischio finale e durata due giorni. A questa seconda competizione il Napoli non ha proprio partecipato. I gol e gli autogol li ha messi a segno esclusivamente Mancini. L’auspicio è che, dopo la bufera di queste 48 ore, la Società Calcio Napoli comprenda al più presto che oggi l’aspetto comunicativo è importante quasi quanto quello tecnico.
5) Domenica si torna a giocare e sul campo il Napoli è decisamente la squadra più forte. Riprendiamo a guardare la classifica e a gioire.