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Gioire perché è stato esonerato? Benitez colpevole di aver preferito Plaza de Toros al babà al Plebiscito

Gioire perché è stato esonerato? Benitez colpevole di aver preferito Plaza de Toros al babà al Plebiscito

Gioire perché è stato esonerato? Dire: ben gli sta, perché ha osato preferire al Vesuvio la corrida? Ebbene sì, è stato incornato, una scia di sangue sull’arena è l’esito della sua partenza. Ora tutti sputeranno sul cadavere di chi non può difendersi. Lo deporranno nella bianca barella e ricomporranno il corpo in un freddo obitorio improvvisato. Finalmente! Grideranno, era ora! Ha osato cercare fortuna in una squadra blasonata, in un team da leggenda, di quelli che si sognano la notte, quando hai bevuto un po’. Benitez è caduto: dagli al presuntuoso, al bugiardo che accampava pretesti per andarsene lontano, al rinnegato, traditore della patria integerrima, fedele custode dei suoi figli strateghi. Muoia Benitez, con tutti i filistei; si troverà, da qualche parte, una mascella d’asino da roteare in faccia ai detrattori. Si vergogni, il Giuda de noantri, incapace di apprezzare Posillipo e perfino la pizza Margherita. Vada ad allenare il Fiumicino, che almeno ha il campo vicino all’aeroporto. Si penta, suvvia, chi ha lasciato il certo per l’incerto, il presente tutto azzurro per un futuro in bianco. Faccia digiuni e rosari sui ceci, chi ha preferito insanguinare la Plaza de Toros, invece di prendersi un babà a Piazza Plebiscito. S’informi, si pieghi, si nasconda. Valeva la pena? Sì, valeva la pena, se l’anima non fu meschina.

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