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Gli ultrà della Sambenedettese minacciano un giornalista: «Qui dell’Ascoli non parli, la trasmissione la fai da casa tua»

Gli ultrà della Sambenedettese minacciano un giornalista: «Qui dell’Ascoli non parli, la trasmissione la fai da casa tua»

Minacce a un giornalista, accerchiato da una cinquantina di ultrà della Samb e costretto a risalire in auto con tre ospiti, perché la trasmissione di Vera Tv, ‘TvB’, che va in onda il lunedì sera da Porto d’Ascoli e segue i campionati di Ascoli, Pescara e Lanciano, non doveva essere fatta a San Benedetto: ”qui dell’Ascoli non si parla, la trasmissione te la fai a casa tua…”.

Vittima dell’intimidazione, ieri sera, il giornalista Giuseppe Ercoli, conduttore della rubrica tv e corrispondente dell’Ansa, della Gazzetta dello Sport e del Messaggero. ”Erano tutti uomini tra i 30 e i 50 anni – racconta Ercoli -, mi aspettavano fuori dalla sede dell’emittente. Appena sono sceso dall’auto hanno accerchiato e minacciato me e i miei ospiti, fra cui una donna, intimandoci di andare a fare la trasmissione ad Ascoli. Non mi hanno messo le mani addosso, ma la tensione era altissima, hanno anche aperto la portiera dell’auto, per continuare a inveire contro di noi: sono stato costretto ad allontanarmi, anche per tutelare le persone che erano con me”.

Sul posto è arrivata la polizia ed è sopraggiunto il proprietario di Vera Tv, Bachisio Ledda. Dopo circa tre quarti d’ora ‘TvB’ è andata in onda, con un altro conduttore. Gli investigatori avrebbero già interrogato alcune persone, gli accertamenti sono in corso.

”Sono molto amareggiato per quello che è successo. Ho molta rabbia dentro perché so di aver dato tanto a questa città. Ho cercato sempre di fare un’informazione sopra le parti senza essere tifoso di nessuno. Ma quello che è accaduto limita il nostro diritto ad informare”. Così l’editore di Vera Tv, Bachisio Ledda. ”Non possiamo investire ingenti somme per poi trovarci con ospiti e conduttori minacciati dinanzi al portone della nostra emittente” dice Ledda. ”In questa azienda ci sono 22 persone. Ventidue famiglie non possono essere private di uno stipendio perché 50 tifosi ci impediscono di lavorare. So che San Benedetto non è questa. E so anche che ci sono 50mila persone per bene che ci seguono e ci sostengono”. (tratto da ansa.it)

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