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Il concerto di Vasco era previsto a Salerno. Canta a Napoli solo perché Lotito ha detto no all’uso dello stadio Arechi

Il concerto di Vasco era previsto a Salerno. Canta a Napoli solo perché Lotito ha detto no all’uso dello stadio Arechi

“Fare concerti con artisti internazionali è un onore per la città che li ospita”. Nello stesso comunicato in cui l’assessore Borrelli ironizza sulle performance sportive del calcio Napoli, piazza anche questa frase. Un po’ da gallo sulla monnezza, a dirla tutta. Il membro della giunta De Magistris ha ragione quando dice che un grande evento dà lustro a una città. Tant’è che tra i compiti di un’amministrazione c’è pure quello di portare sul territorio manifestazioni in grado di veicolare interesse, turisti e soldi. Ma in questa occasione da Palazzo San Giacomo si fanno belli di un concertone che, semplicemente, si sono trovati tra le mani solo perché Salerno non l’ha voluto.

La scorsa estate gli organizzatori della tournée del Blasco Nazionale si muovono per la tappa campana. La prima scelta è lo stadio Arechi, c’è anche la data: 13 giugno 2015. L’allora sindaco Vincenza De Luca sarebbe ben contento di accogliere il rocker di Zocca, ma c’è chi punta i piedi contro l’ipotesi. Chi? Monsieur Lotito, che dice “no, no e poi no” proprio in difesa del manto erboso dello stadio della Salernitana, già danneggiato in passato da una concerto di Ligabue. C’è una squadra attrezzata per correre in B e il campo deve essere preservato. A metà novembre la querelle si risolve a favore del patron dei granata. Il prato dell’Arechi è salvo, e Vasco si trasferisce a Napoli.

Quindi? Nella piega freudiana che ha preso il dibattito sui concerti al San Paolo, il Comune non pensi di avere la performance più lunga. La giunta arancione rinfaccia al club la pagliuzza di non vincere titoli sportivi, senza però guardare la trave nel proprio occhio dei risultati amministrativi. Con sottigliezza uguale e contraria da Castelvolturno potrebbero rispondere che “nelle città dove si vincono gli scudetti e si organizzano i concerti” in cinque anni si riurbanizzano interi quartieri. Qui non si è mossa una pietra.
Roberto Procaccini

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