Di piena attualità nel dibattito sulla scuola del futuro, le prove Invalsi arrivano anche sul Napolista. Abbiamo chiamato in questo modo (con una certa libertà) un criterio di valutazione dei calciatori, messo a punto e sperimentato nelle scorse settimane in un bunker segreto. Si tratta di una forma di giudizio che, proprio come i test Invalsi vorrebbero fare nella scuola, punta a isolare dei dati oggettivi, scientifici, nel senso di misurabili, ed esclusivamente in base a quelli cerca di trovare una sintesi in una cifra da 1 a 10.
Ma non è un voto. Queste non sono pagelle. Le pagelle, molto più autorevoli, sono a cura di Ilaria Puglia e Mimmo Carratelli. Qui ve la potete prendere solo con un algoritmo creato da un paio di amici smanettoni, matematici, programmatori informatici e appassionati di calcio. In sostanza, per questo giochino, si mette dentro il computer dei nostri amici una serie di dati relativi a ciascun giocatore, di quelli che si recuperano in rete sui siti di analisi statistica delle partite: tiri, passaggi, assist, rilanci, palloni giocati, recuperati, persi, rinvii, duelli aereii, tackle, cross, eccetera. Questi numeri, ed è la vera originalità del nostro metodo, vengono confrontati con il dato storico di ciascun giocatore, in modo che sia valutata non solo la partita in sé, ma anche il confronto con ciò che ogni calciatore in media offre nel suo rendimento. È un metodo che perciò vuole misurare più della prestazione in sé, l’impatto di un giocatore sulla partita, la sua intraprendenza, l’attesa corrisposta, mettendo ogni dato in relazione alla potenzialità di ciascun calciatore attraverso il confronto con le gare passate. Un’altra differenza con le pagelle tradizionali consiste nel fatto che la sufficienza aritmetica viene fissata al 5.
Passiamo allora alle prime prove Invalsi, relative a Napoli-Cesena.
Andujar. Cercato dai compagni 25 volte, più o meno in linea con quanto accade solitamente (23,8 passaggi a partita). Ha avuto un rating iniziale molto negativo a causa dei due gol subiti in 45’, cosa che ad Andujar non era mai capitata fino a metà aprile (a Rafael sì: Napoli-Palermo 3-3), ma che nelle ultime quattro partite gli è successa (a lui e al Napoli) addirittura per tre volte. Due parate, una affannosa su una rovesciata più bella che insidiosa. Sette tocchi di palla con i piedi fuori area, tutti rasoterra. Ha rinunciato al rinvio lungo. Alle Invalsi prende 3,1.
Mesto. Dal suo piede è partita la linea di passaggio più frequente della partita, verso Albiol, 21 volte. L’appoggio al suo fianco, il più semplice e meno rischioso. Inoltre per lui ci sono 41 passaggi all’indietro su 78. Tanta cautela. Venti inserimenti, ne ha sbagliati tre. Cinque cross, a fronte di una media stagionale di 0,3, due volte è stato saltato dall’avversario diretto che lo puntava. Un fallo commesso, uno subito. Di testa non l’ha presa mai. Tre tackle, tutti a metà campo, uno perso. Alle Invalsi prende 3,2.
Koulibaly. Diciannove passaggi ricevuti da Albiol, diciotto effettuati per Albiol. Il palleggio basso caratteristico dei momenti in cui la partita del Napoli fatica a trovare sbocchi. Sette palloni intercettati in anticipo, più di tutti. Un errore grosso in area che ha mandato il Cesena al tiro, ma anche un tiro in porta suo. Alle Invalsi 4,7.
Albiol. Numeri bassi nelle voci prettamente difensive. Un solo duello aereo vinto, un tackle vinto e uno perso, entrambi con Defrel. Un solo rinvio. Una volta esce in dribbling. Un faccia a faccia vinto con Rodriguez. Alle Invalsi 4,2.
Ghoulam. Nelle dieci linee di passaggio più frequenti della partita del Napoli, Ghoulam è presente in cinque casi. Una grossa porzione di partita è stata costruita intorno a lui. Sedici volte ha cercato Mertens lungo la sinistra e in dodici occasioni si è fatto trovare lui dal belga. Un asse che spesso ha fatto male al Cesena. Attivo nei cross: ben 6 contro lo 0,9 di media. Ma solo tre sono arrivati puliti a destinazione. Un tiro in porta (meglio dimenticarlo). Alle Invalsi prende 4,3.
Jorginho. Con settantasette palloni toccati, è il quinto del Napoli per possesso palla. Sono sue tre delle 13 giocate che hanno fatto nascere una situazione di pericolo. Solo Mertens è stato una minaccia maggiore. Il dato che è stato premiato dal computer è quello dei sette tackle in cui si lancia, di cui cinque vincenti. C’è anche un tiro in porta. Alle Invalsi prende 7.
Lopez. Settantadue palloni toccati, quasi tutti nella vasta terra di mezzo fra le due aree. Tre duelli aerei vinti in fase difensiva e quattro anticipi riusciti sugli avversari. Tre palloni persi, due volte su tre dribblato dal suo diretto avversario, creando superiorità numerica per il Cesena. Ha finito però in crescendo più di ogni altro compagno: il computer rivela che è stato il migliore fra l’85’ e il 90’. Alle Invalsi prende 4,4.
Callejon. Il napoletano con più tiri in porta (tre) dopo Mertens. Quarantaquattro tocchi di palla, uno anche nella nostra area di rigore in un’azione di ripiego. Tre duelli aerei vinti. Avendo José uno “storico” con medie molto alte, le sue partite producono punteggi bassi se non si avvicinano a quello standard di rendimento. Alle Invalsi prende 3,2.
Hamsik. Cinquantasette palloni toccati di cui 50 nella metà del campo del Cesena. Quattro i palloni persi. Un tiro in porta. Un assist. Tre occasioni di potenziale pericolo create. Il napoletano che dopo Mertens ha portato più palloni nella tre quarti del Cesena (33), con 29 giocate personali, di cui 19 riuscite e 10 fermate. Alle Invalsi prende 6,4.
Mertens. Sei tiri in porta in una sola sera a fronte di una media di 2,5 a partita. Conclusioni molto diverse tra loro: due da dentro l’area piccola (i due gol), una da fuori area. Ha toccato la palla 83 volte e l’ha passata 43 volte: la conferma che Dries gioca quasi sempre a due tocchi. Ma il dato clamoroso è che l’ha passata molto più del solito (28,7 di media), pur avendo completato positivamente ben sette dribbling. Suo il pallone perso più vicino alla nostra area sui 23 totali (due nella nostra metà campo). Quattro volte dal suo piede è nata una situazione di pericolo, cosa che in genere accade in media 1,9 volte. Ha vinto perfino un duello aereo. Voto: 9,7.
Gabbiadini. I 13 palloni che tocca in 67 minuti dicono che è stato poco coinvolto. Ma il computer lo premia per aver usato benissimo ogni pallone toccato. Atteggiamento molto offensivo: solo due volte ha preso palla nella metà campo del Napoli, due volte l’ha giocata a ridosso della porta del Cesena, ma con due tiri in porta entrambi nello specchio e uno trasformato in gol. Alle Invalsi prende 7,1.
Higuain. Soltanto dodici palloni toccati nella mezz’ora trascorsa in campo e appena uno nell’area di rigore del Cesena. Su dieci passaggi effettuati, sette sono state sponde all’indietro. Alle Invalsi prende 3,4.
Valerio Sirignano