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Vettel e i poteri magici del Vesuvio

Vettel e i poteri magici del Vesuvio

Ugo Leone è persona di grande intelligenza e raffinata cultura. Professore ordinario di Politica dell’ambiente presso la Facolta? di Scienze politiche dell’Universita? di Napoli “Federico II”. E? stato presidente del Parco nazionale del Vesuvio dal 2008 al 2014. Attualmente è Commissario Straordinario del Parco Nazionale del Vesuvio.

E, sul suo curriculum non lo trovate scritto, è anche una grande tifoso del Napoli.

Egli possiede quel quantitativo di fine arguzia che caratterizza i grandi intellettuali napoletani. Quella arguzia che consente di trattare con levità anche argomenti molto seri. E di giocare con argomenti lievi come fossero seri.

Come molti napoletani colti anche Leone sembra divertirsi a scherzare con la cabala, con la superstizione lasciando sempre la porta aperta ad un dubbio infinitesimo. Nello stile, forse, di Benedetto Croce cui è notoriamente attribuita la frase non è vero, ma prendo le mie precauzioni. O più modestamente attingendo ai pensieri di Bellavista di Luciano De Crescenzo, non bisogna essere superstiziosi. Oltre tutto porta male.

Cosicché Ugo Leone ha ricordato su la Repubblica che nel 2010 Vettel scalò il Vesuvio. Ovviamente accompagnato dalla gente del Parco.

Faceva molto freddo, c’era molta neve e “il ragazzino” si divertì da morire…

Quell’anno Vettel vinse il mondiale e si ripeté per quattro anni. “Ne scrissi immediatamente a Montezemolo invitandolo a mandare qualche ferrarista sul Vesuvio. Ma nessuna risposta ne ebbi. Altrettanto ho fatto con De Laurentis invitandolo a mandarci il Napoli: non si sa mai; l’aria vesuviana può fare miracoli. Ma nessuna risposta. Ora la risposta la hanno data i fatti e Vettel, e con lui la Ferrari, sono tornati a vincere” racconta Ugo Leone.

E se avesse ragione lui? Se invece di inseguire costosi tecnici di grido e bizzosi grandi campioni bastasse fare una scampagnata sul Vesuvio?

Potremmo scoprire che il Vesuvio fa effettivamente miracoli. E non dice mai no agli sportivi come il San Gennaro di Giuseppe Marotta alla gente dei vicoli.
Guido Trombetti

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