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Benitez non si è lasciato ferire a morte. E da tempo aveva deciso di lasciare Napoli

Benitez non si è lasciato ferire a morte. E da tempo aveva deciso di lasciare Napoli

Francamente non so se Napoli ha rigettato Benitez. Se lo ha espulso come un calcolo. Quello che so è che Napoli è una città che ti addormenta o ti ferisce a morte … E Rafa certamente non si è lasciato ferire. Non sono percezioni adatte alla sensibilità di un freddo castigliano. Che certamente non ha mai letto la Ortese (che pure con Napoli non fu tenera. Ma era la Ortese.)

“Ho abitato a lungo in una città veramente eccezionale. Qui, (…) tutte le cose, il bene e il male, la salute e lo spasimo, la felicità più cantante e il dolore più lacerato, (…) tutte queste voci erano così saldamente strette, confuse, amalgamate tra loro, che il forestiero che giungeva in questa città ne aveva (…) una impressione stranissima, come di una orchestra i cui istrumenti, composti di anime umane, non obbedissero più alla bacchetta intelligente del Maestro, ma si esprimessero ciascuno per proprio conto suscitando effetti di meravigliosa confusione…”

Insomma non mi sento in colpa perché non ho compreso il verbo del messia. Non ho colto il pane del sapere spezzato in un forum da quattro milioni di euro l’anno.

Semplicemente mi interrogo per capire che cosa è accaduto. Dove abbiamo (non ho, o hai o ha) sbagliato.

A mio avviso due sono le verità incontrovertibili. In parte in contraddizione tra loro. Difficili da conciliare.

La prima. La stagione del Napoli pur non fallimentare è stata deludente. Di sicuro inferiore alle attese. Tra noi e la Juve un oceano di punti. La Champion quasi saltata non è a mio avviso il dato principale. Bensì la distanza abissale dalla Juve. Che imbottita di riserve ci ha dato una lezione di mordente e determinazione. Di chi la responsabilità se la squadra per tutto il campionato è apparsa priva di continuità e spesso di mordente? Se con squadre come Empoli e Parma abbiamo assistito a prestazioni ai confini dello scandalo? Di Benitez che non è un motivatore? Che è un talebano della tattica? Che in due anni non ha saputo correggere la manovra difensiva? Di chi ha scelto male i giocatori? Del Presidente che ha il braccino corto? Mah…mi rifugio in Manzoni…la ragione e il torto non si dividono mai con un taglio cosi netto che ogni parte abbia solo dell’uno o dell’altro.

La seconda verità è che non si abbandona un progetto alla prima difficoltà. Se il progetto aveva, come aveva, una sua oggettiva solidità culturale e imprenditoriale. Nello specifico, collocare il Napoli in una dimensione europea. Può accadere che quello che ti aspettavi di ottenere in due/tre anni arrivi in quattro/cinque anni. Pazienza. E quindi la cosa più saggia sarebbe stata andare avanti con Benitez. Che ormai conosce squadra e giocatori. Pregi e difetti. Errori da correggere… A meno di voler considerare, cosa da folli, Benitez un testone incompetente. La sua storia su questo punto è una garanzia perentoria.

Tra l’altro sono tra quelli che (e magari è un mio limite) proprio non si sentono attratti da Mihajlovic. Che non mi sembra abbia mai vinto né costruito alcunché di significativo fino ad oggi. Mentre arriva, capisce, cambia la squadra, fa un piano triennale… No è un rimedio peggiore del male cambiare il tecnico.

E qui casca l’asino. Vuoi vedere che è solo questione d’affari, come nel Padrino? Vuoi vedere che non è Napoli che ha espulso Benitez ma Benitez che vuole andare via? Ambizione, soldi, insofferenza ai luoghi, alla gente, alla società non so dirlo. Ma la mia sensazione netta è che lo spagnolo da molto tempo avesse deciso di fare i bagagli.

Se le cose stanno così (ma ovviamente non ho la prova certa) di che cosa stiamo parlando? Adios Rafa e… a Maronna t’accumpagne!
Guido Trombetti

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