Nato a Spalato il 17 luglio 1987, mancino puro, alto un metro e 86 centimetri: è Ivan Strinic, croato, classico terzino che volendo può fare anche il laterale sinistro a centrocampo. Gol pochi – ne ha fatti 9 in 176 partite con i club in cui ha giocato a più alto livello, il Dnipro Dnipropetrovsk e l’Hajduk Spalato – ma assist, corsa e tanta sostanza.
Una sostanza che ha portato il nuovo acquisto del Napoli (oggi si è allenato per la prima volta a Castel Volturno) a giocare – neanche 28enne – ben 33 partite con la Nazionale croata: l’esordio il 19 maggio 2010 sotto la gestione Bilic (sostituito da Igor Stimac e ora da Nico Kovac), poi un Europeo 2012 giocato da titolare in tutte e tre le partite giocate dalla squadra, eliminata nel girone di Italia e Spagna. In Ucraina Strinic colleziona 270 minuti e un assist, proprio quello per il gol del pareggio di Mandzukic contro gli azzurri.
Poi un infortunio, una lesione muscolare alla coscia, lo costringe a saltare il Mondiale in Brasile. Strinic ha comunque contribuito alla qualificazione della Croazia: ha giocato 9 partite (di cui 6 per 90 minuti) nel girone preliminare. È tornato in Nazionale, seppure in panchina, nei match di qualificazione al prossimo Europeo contro Bulgaria e Azerbaigian, e ha giocato 90 minuti nell’amichevole contro Cipro (va in panchina nell’altra amichevole giocata dalla Croazia contro l’Argentina di Higuain). L’unico gol con la maglia biancorossa è ad oggi con la rappresentativa under 18.
Col Dnipro, vecchia conoscenza del Napoli, ha giocato gli ultimi quattro anni solari, ha disputato 20 gare in Europa League. Tra le partite di Europa League (competizione nella quale non è mai andato in gol) va ricordata appunto quella casalinga contro gli azzurri due stagioni fa: tre a uno per la squadra ucraina. Al ritorno finì 4-2, con le memorabili quattro reti di Cavani. In quella occasione Strinic rimase in tribuna.
Secondo il sito Transfermarkt.it, attualmente il valore di mercato di Strinic è 6 milioni di euro: il doppio di quanto speso dal Dnipro per prelevarlo il 1° gennaio del 2011 dall’Hajduk Spalato, squadra della sua città natale dove ha di fatto debuttato nel calcio che conta dopo una breve esperienza in Francia al Le Mans. Gli ucraini non potranno però far valere alcuna plusvalenza, perché il mancino croato, come è noto, è arrivato in azzurro a parametro zero.
Strinic ha firmato per tre stagioni e mezzo e percepirà 1,6 milioni netti l’anno, contrattati con il suo procuratore che fa capo alla StarFactory Football Management SA, multinazionale di agenti particolarmente attiva tra Germania e Belgio e che gestisce anche altri giocatori recentemente accostati al Napoli come il connazionale di Strinic, Ivan Perisic del Wolfsburg, l’esterno belga-congolese dello Standard Liegi Paul-Josè Mpoku e il giovane terzino destro belga Thomas Meunier del Bruges, del quale si parla per il dopo-Maggio. Il giocatore italiano più famoso della scuderia è invece il portiere del Cagliari Alessio Cragno.
Ultime due curiosità: Strinic è nato il 17 luglio, come il compagno di squadra Miguel Britos (nonché il poeta Alfonso Gatto), e il suo palmares è intonso. È un giocatore con “zero tituli”, di quelli – si spera – affamati di vittorie.
Giuseppe Baselice