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L’esclusione di Insigne non se ne scende(rebbe) proprio. Detto questo, ovviamente, forza Italia

Insigne non va al mondiale. Questo dicono i bene informati. Ovviamente la cosa ci dispiace. Molto. Ma proprio molto. Pur non avendogli in varie occasioni risparmiato critiche.

Il ragazzino perde così la sua grande occasione. Sempre in bilico tra la grande promessa e il campione acclarato, ha giocato una stagione di grande sacrificio. Migliorando molto nella fase di copertura. Anche a costo di pagare un prezzo come attaccante. Si è fatto trovare al massimo della forma fisica come provato dai test effettuati dallo staff di Prandelli. Eppure… Eppure, al più, farà la prima riserva come preconizzato dai bene informati. Quella da chiamare entro la mezzanotte del 13 giugno. Ove mai si verifichi una emergenza. Andranno invece, stando sempre alle voci di dentro, Rossi, Cassano e Cerci. Oltre a Balotelli e Immobile. Che però per struttura fisica e tipo di gioco non possono essere confrontati con Insigne.

Per carità, scegliere è sempre difficile. Decidere è un mestiere infame. Quindi nessun intento di contestazione verso le scelte di Prandelli. Solo che la testa ce la abbiamo per ragionare. E proviamo ad usarla.

Rossi, fuoriclasse indiscusso, è ancora lontano da un livello accettabile di forma fisica. Come emerso con grande evidenza nella partita contro l’Irlanda. Dove non ha mai, dico mai, affondato un tackle. Non disputa una partita intera ab immemorabili. Insomma portarlo in Brasile appare un azzardo. Una scommessa. Le condizioni climatiche-atmosferiche richiedono brillantezza fisica innanzitutto. Forse il ct ha pensato “chi non risica non rosica”. E pure questo è un ragionamento.

Passiamo ad Antonio Cassano. Classe cristallina. Genio e sregolatezza. Da utilizzare, secondo i commentatori di Raiuno, nei venti, al più trenta, minuti finali di una partita. Nei quali può ribaltare le sorti dell’incontro. Con uno dei suoi colpi magici. Allo stato attuale, insomma, Rossi e Cassano messi insieme garantiscono novanta minuti.

Infine Cerci. Vale più di Insigne? Francamente non credo proprio. Certamente è inferiore a Lorenzinho sul piano tecnico. Meno ordinato su quello tattico.

Ovviamente nulla è più opinabile delle valutazioni in tema calcistico. E magari Cerci, certamente talentuoso, va al mondiale e spopola. Però che a priori sia da preferire a Lorenzo Insigne proprio non se ne scende.

Detto tutto ciò, come è naturale, sempre forza Italia!
Guido Trombetti

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