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La vera delusione è Benitez

Diciamo la verità. Il Napoli visto nelle ultime di campionato non si può guardare. Sul piano del gioco espresso è di una modestia preoccupante. Butta via punti su punti. Contro il Livorno gli azzurri hanno dato ancora una volta l’impressione di essere totalmente scarichi dal punto di vista psicologico. Privi di motivazioni. E quindi incapaci di mettere alle corde un avversario modestissimo. Non si è visto nemmeno l’embrione di una reazione al pareggio dei toscani. Nemmeno un tiro in porta in oltre un’ora. Insomma uno schifo! Al deficit psicologico va aggiunta una forma fisica molto precaria. I giocatori non hanno spunto. Di chi la responsabilità di simili deficit? Dei singoli? O del tecnico? I giocatori devono trovare da soli grinta e motivazioni o c’é chi é pagato per questo? Identica considerazione vale per la condizione atletica. I giocatori si allenano da soli o qualcuno li allena?

Passiamo poi all’analisi del gioco. La fase difensiva, lo sappiamo, è una croce. Ed il problema non risiede unicamente nella qualitàdei singoli che certamente non è eccelsa. Alcune risalite goffe e sconclusionate messe in atto sul fuorigioco sono da imputare soltanto ai singoli? O dipendono anche da carenze di allenamento?

Quando per oltre un’ora la catena difensiva di destra viene massacrata da un modesto Livorno qualcuno doveva provare una contromisura? E il centrocampo spesso troppo distante dalla quaterna difensiva chi lo deve registrare? Gli esterni poi. Da schiaffi. Arrivano alla tre quarti e mettono in mezzo una palla scontata e inoffensiva. Chi deve affrontare il problema?

Ecco questi sono dubbi enormi che mi porto dietro. E che chiamano in causa a mio avviso direttamente il tecnico. Ieri pur vedendo giocare una squadra penosa ha impiegato oltre un’ora per prendere la più banale delle decisioni. Cioè mettere fuori un ex giocatore in disarmo.

Inoltre nel Napoli si sta facendo strada un colossale equivoco. Chi comanda il gioco in campo. Hamsik o Jorginho? A tratti si impicciano, si giocano sui piedi. Chi deve sciogliere il nodo? Per caso il tecnico? O i due devono tirare a sorte?

Qualcuno dei cosiddetti rafaeliti – una razza di recente creazione – sostiene che lo spagnolo è “un tecnico da coppa”. Io francamente non capisco che cosa significhi una affermazione del genere. Salvo che essere una terribile ” diminutio”. Visto che tende a giustificare con mancanza di capacità specifica il rendimento deludente in campionato.

Inoltre contro i gallesi non mi é parso di vedere un gioco spumeggiante. Tutt’altro. Diciamo la verità in quella occasione abbiamo avuto un pizzico di fortuna . Oddio certamente non bisogna dimenticare quello che diceva Sacchi ( più o meno): “per vincere nel calcio ci vogliono i grandi giocatori, la grande società, il grande gioco ed il fondamentale bucio del cul!” Speriamo di non dover concludere che lospagnolo vince in coppa perché assistito dal bucio decul!

A me Benitez è molto simpatico. E spero che resti qui almeno per tre anni. Perché cambiare in continuazione provoca più danni di quanti ne possa provocare mediamente un tecnico anche non eccelso. Cambiare mister significa cambiare metodo di gioco, stile di preparazione, leader nello spogliatoio, qualità della comunicazione. Significa ripartire da zero con lo stucchevole ritornello “il nostro è un progetto triennale” oppure “la squadra deve crescere” od anche “stiamo costruendo un ciclo, occorre tempo e pazienza”…. Ma ciò posto, occorre essere obiettivi. Affidarsi a dati certi. Lasciando da parte le posizioni passionali. Ed i dati dicono in modo incontrovertibile che fino ad oggi Benitez é la vera delusione della stagione. Con una rosa molto più forte di quella di Mazzarri ha ottenuto fino ad oggi risultati peggiori. Lo ripeto. Reina vale De Sanctis e Higuain vale Cavani. Ma in più ci sono Albiol, Mertens, Callejon, Jorginho. E, cosa importantissima, tutti scelti da lui. Un tecnico con il suo vantato (e innegabile) curriculum li doveva capitalizzare con i risultati.

Io come Clemente di San Luca sono innamorato del Napoli. Non di Benitez. E per il bene del Napoli spero che lo spagnolo salvi la stagione.
Perché ciò accada non basta una eventuale vittoria della Coppa Italia. Che , lo sappiamo bene, é un brodino insipido del quale non interessa a nessuno. Nemmeno agguantare la Roma é essenziale. Occorre però cambiare passo con determinazione. Dando l’impressione che il bellissimo tic tac rafaelita di inizio stagione non é stata una illusione. Ma è una strada che battuta con continuità può portarci a lottare per lo scudetto nel prossimo campionato.
Guido Trombetti

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