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Le pagelle / Higuain non c’era. Ottimo Mertens. Buon esordio di Jorginho

Le pagelle di Napoli-Chievo 1-1, a cura di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia RAFAEL s.v. – Infilato dal tiro improvviso, arcuato e in corsa di Sardo. Non poteva farci molto. La difesa aveva dato via libera alla combinazione Sardo-Thereau-Sardo. Un mezzo pasticcio con Britos senza conseguenze. Non deve fare una sola parata. Per questo il pari del Napoli grida vendetta, e poteva andare peggio. Chiunque pasticcerebbe, con Brivitos in difesa, jamm – s.v. MAGGIO 5,5 – Comincia spingendo molto, ma Dramé chiude la corsia. Qualche buon cross, poi comincia a sbagliare, non supera più l’avversario, cala. Ammonito per fallo su Paloschi. Non era tra i sei diffidati azzurri. Ha ricominciato a fare i cross. Peccato che abbia dimenticato tutto il resto – 4,5 INSIGNE 6 – Entra al 78’ al posto di Maggio col Napoli alla ricerca del gol, sotto di una rete. Al suo attivo la traversa scheggiata prima del pari di Albiol. Ma non trova mai lo spunto per bucare la ragnatela difensiva del Chievo. Debole il tiro all’89’ parato da Puggioni. Un attaccante deve segnare. Se non tutte le partite, almeno una sì e una no. L’e’schiattà quella porta, Lorè, l’e’ schiattà – 5 ALBIOL 7 – Il gol del pari, prima segnatura in azzurro, vale il voto alto nella pochezza del tardo pomeriggio del Napoli. Un paio di salvataggi in difesa (uno su Thereau sfuggito a Maggio) e una gran conclusione però alta al 48’. Ha superato il recente periodo grigio. Dice bene il mio amico Luca Catalano: “Ma Albiol, pover uaglion, oltre a difendere da solo adda pure segnà? Tra poco gli fanno pulire gli spogliatoi”. Eh – 7 BRITOS 6 – Si batte come può. I due attaccanti del Chievo non danno punti di riferimento e arretrano per infoltire il centrocampo. Non dà chance a Paloschi. Si batte come si può: da anonimo – 6 REVEILLERE 5,5 – Preso in mezzo dallo scambio fra Sardo e Thereau nell’azione del gol veronese, ma tutta la difesa sta a guardare. Avanza molto, ma è morbido nelle giocate, non incide come dovrebbe. Una buona, mediocre partita. Tra buona e mediocre, diciamo pessima – 4 INLER 6 – Migliora nei contrasti, più battagliero, ma non proprio con la maschera del leone. Non si fa mancare i soliti errori in appoggio, non trova mai la rapidità necessaria per mirare il bersaglio. Fuori una pretenziosa conclusione nella ripresa. Il regista perfetto per gli striscioni cinefili della curva B. Questo sì che è un cinepanettone che (non) ci piace. Jamm (annanz) – 5 DZEMAILI 5,5 – Non può reggere sulla linea mediana dove gli viene richiesto di snaturare il suo gioco di mezzala offensiva in quello di mediano di contenimento. Contro Hetemaj deve lottare molto per non farsi sopraffare. Un bel cross radente a inizio di partita e poi l‘assist sul primo palo di Mertens. Esce al 56’. La Svizzera, a volte, è più lontana del Polo Nord – 5 JORGINHO 6,5 – Sostituisce Dzemaili. Ha 23 anni. Ha un’eccellente personalità. Gioca a due tocchi, è veloce nelle intuizioni, deciso in fase di contenimento a metà campo, brillante in avanti. Debutta in maglia azzurra e sembra di qualità superiore ai due del centrocampo (coppia indovinata col rientro di Behrami). Molto sicuro, non sbaglia un passaggio ed è sempre nel cuore del gioco. Va anche al tiro nell’arrembaggio finale, conclusione deviata da un difensore in corner. Mi è piaciuto assai. Faccia pulita, gambe veloci, appoggi puntuali. Mette a terra senza esitazioni. Ha 23 anni ed è la sua prima partita nel Napoli: ridatemi Behrami e ce la si fa. Prima della fine del campionato, però – 7 CALLEJON 6 – Gran lavoro, copre la fascia destra anche in difesa. Sulla corsia ha un gigante (lo sloveno Cesar 1,91) e non è facile sgusciare via. Mette un cross radente davanti a Puggioni sul quale Higuain sbaglia il tocco in rete a porta vuota. Più sostanza che qualità. Callejon in difesa è un’eresia. Come ballare il tango con la tuta da ginnastica – 6 HAMSIK 5,5 – Per la prima volta dall’inizio della partita dopo la lunga assenza (l’infortunio al piede sinistro). Comincia bene arretrando sulla trequarti per dar mano forte al centrocampo e poi parte per impostare l’attacco. Prima nel cuore del gioco, poi troppo lontano, troppo avanti, ingabbiato dai veronesi facendo mancare il sostegno nella metà campo ai due mediani azzurri. Col passare dei minuti rivela stanchezza, sbaglia i passaggi, perde palloni nell’area del Chievo. Non è ancora il principe azzurro. Troppo lontano, troppo avanti, troppo poco, troppo fuori gioco. Ti aspetto, 17, ma vedi che devi fare – 5 MERTENS 7 – Indiavolato, ma col passare dei minuti pretende troppo da sé e sbaglia più di un’azione fallendo anche i corner. Però è l’unico attaccante del Napoli, presente in tutte le giocate offensive che ispira o conclude. Sfiora il gol in apertura con un colpo di testa poco oltre la traversa. Palo esterno con una conclusione ravvicinata, in corsa. Palo pieno sul calcio di punizione dai venti metri. Più sfortunato che impreciso. Calcia il cross per il gol di Albiol e quello per Insigne all’89’. Alla fine, vuole fare troppo. L’unico attaccante del Napoli. L’unico determinato e incazzato. Considerato, però, che davanti erano in tre, poi in quattro (quando è entrato Insigne) qualcosa non ha funzionato. E di brutto – 7 HIGUAIN 5 – Manca clamorosamente il gol a porta vuota sul cross radente di Callejon: tocca così male il pallone da spedirlo in fallo laterale! Ben controllato dai centrali del Chievo. Scocca il primo tiro al 51’ (fuori). Si innervosisce perché la retroguardia veronese gli sta addosso e gli toglie spazio. Cerca di giocare per i compagni, ma, pressato da vicino, non gli riesce la giocata utile. Quando Gonzalo non è in palla, la palla non entra, a meno di una gran botta di culo, che c’è stata solo a metà (Teorema della Puglia) – 5 BENITEZ 5 – Col senno di poi, ha sbagliato a non cominciare con Jorginho e Hamsik non è ancora pronto per una partita intera. Rinuncia al deludente Pandev delle ultime giornate puntando sullo slovacco. Gli viene meno anche Higuain e ha un solo giocatore in campo determinato e irriducibile: Mertens. Non riceve danni da Britos (Fernandez squalificato). Gli esterni della difesa, giocatori fuori ruolo, non gli danno l’apporto necessario per sfondare sulle fasce. Mette anche Insigne nel finale (78’ togliendo Maggio), ma è un assalto confuso. Non trova un antidoto al centrocampo fitto del Chievo, il 4-2-3-1 non funziona contro il 3-5-2. Come a Bologna, la squadra fa fatica ad attaccare trovandosi in inferiorità numerica a metà campo. Quando nella ripresa il Chievo si schiaccia, gli spazi sono intasati e solo la velocità di Mertens produce qualcosa. Lamenta comunque la sfortuna di tre legni. Non ha osato. Jorginho meritava l’esordio dal primo minuto. Certo, poteva essere un fallimento, certo, poteva bruciarlo, ma se l’hai voluto tanto lo metti in campo e tenti il tutto e per tutto. D’accordo anche su Hamsik, meglio quando entra a partita già avviata, col sangue agli occhi e il desiderio di rimonta, così è solo fargli male. Poi, però, ci sono i tre pali, la sfortuna, il primo tempo sempre regalato a queste squadracce che andrebbero inchiodate al muro dopo sì e no due azioni e invece noi pare che pascoliamo intral’erbettaacoglierelemammole che tanto a nuje che ce ne fott se stiamo giocando contro il Chievo che è la nostra bestia nera e dobbiamo acchiappare la Maggica là annanz. Già. Poi però sapete che c’è? Ci sta il partito dei papponecaccesord, la cinefilia ritrovata della B, i fischi del pubblico di bocca buona, che vince da anni (ecco, questo sì che è un film) e che però, arriva l’allenatore pluridecorato e pluripremiato e invece di mettersi a sperare e a crederci, finalmente, si permette di ammazzarlo ogni volta. Questa sì che è mentalità, questo sì che è sostegno, questo sì che è crederci. Com’era? Forza Napoli Sempre? E forse qualcuno se lo ricorda solo quando vinciamo. Embè. Sin prisa però sin pausa. In Rafa I trust. Se vi scetate, però, là sul rettangolo verde, e la prossima volta non mi fate intossicare così, è meglio – 5 MIMMO CARRATELLI e ILARIA PUGLIA

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