Il Napoli a un soffio dall’impresa

A un soffio dall’impresa. Un Napoli da applausi,e applaudito a lungo, sfodera la partitissima per intensità, attenzione, impegno, corsa, palleggio, dedizione e batte l’Arsenal al San Paolo (2-0). Ma il Borussia vince a Marsiglia e stronca il sogno azzurro nella Champions. Sono arrivati tardi i gol? Non poteva essere diversamente. Il Napoli ha dovuto lavorare […]

A un soffio dall’impresa. Un Napoli da applausi,e applaudito a lungo, sfodera la partitissima per intensità, attenzione, impegno, corsa, palleggio, dedizione e batte l’Arsenal al San Paolo (2-0). Ma il Borussia vince a Marsiglia e stronca il sogno azzurro nella Champions.
Sono arrivati tardi i gol? Non poteva essere diversamente. Il Napoli ha dovuto lavorare ai fianchi l’Arsenal, ha dovuto gestire la partita senza sbilanciarsi, ha dovuto giocare con pazienza per colpire. L’Arsenal, in serata di attesa, ha badato soprattutto al controllo del match. Ha impegnato una sola volta Rafael (Reina neanche in panchina). E’ rimasto in dieci nell’ultimo quarto d’ora (espulso Arteta per doppia ammonizione) col Napoli avanti di un gol. Non ha mai cercato il pareggio. Si è rintanato nella sua metà campo, senza pressare per ripartire, ma tenendosi compatto davanti ai sedici metri. Il Napoli ha fatto il massimo in una serata che lo punisce con la classifica avulsa per la differenza reti (Borussia +1, Arsenal 0, Napoli -1) arrivando a pari punti delle due squadre favorite che pure ha battuto al San Paolo.
Peccato. E’ stata una serata fantastica in cui gli azzurri hanno dato tutto. Callejon e Mertens, Behrami, ma anche Dzemaili (al posto di Inler), hanno corso, pressato, contrastato. I difensori (Fernandez, e non Britos, con Albiol) non hanno commesso errori. Maggio e Armero non hanno dato possibilità all’Arsenal di spingere sulle fasce. Ozil è rimasto oscurato dal pressing di Behrami e dai raddoppi di Dzemaili. Il Napoli ha giocato la partita perfetta che si pretendeva.
Primo tempo di attesa soprattutto da parte dell’Arsenal che ricorreva spesso alla palla indietro, ma il Napoli non si faceva risucchiare pericolosamente in avanti. La bordata di Giroud veniva respinta da Rafael (22’). Non riusciva a Maggio il pallonetto molto difficile davanti a Szczesny (37’) e Higuain, troppo addosso al portiere inglese che gli regalava la palla, non poteva spedirla di testa in rete appoggiandola fuori (43’).
Nella ripresa un Napoli più animoso costringeva l’Arsenal nella sua metà campo addomesticandone gli slanci in contropiede. Mai un tiro in porta degli inglesi.
L’ingresso di Insigne (57’ per Pandev, problemi muscolari), con Callejon centrale e Mertens a destra, dove ha giocato tutta la partita, assicurava più brio in attacco. L’Arsenal era pressato in ogni zona del campo e aveva difficoltà a far girare la palla. Al 58’ l’occasione d’oro per Armero, imbeccato da Insigne. Il colombiano batteva sul portiere una favolosa palla-gol (58’). Forse, se il vantaggio fosse giunto a questo punto, si sarebbe potuto segnare l’”impossibile” tre a zero.
Era Higuain (cross di Armero e scambio con Callejon) a sbloccare il risultato aggirando Mertesacker (73’). Il raddoppio veniva allo scadere dei tre minuti di recupero. Assist di Insigne e gran pallonetto di Callejon (93’). Non c’era più tempo per completare l’impresa.
Si va in Europa League e chi c’è? La Juventona (finale del torneo a Torino) uscita dalla Champions con molte lamentele, ma se avesse fatto 0-0 sulla neve di Istanbul si sarebbero sprecati i peana e gli eroi.
Tutta da esaltare, invece, la prestazione degli azzurri. Altro che modulo offensivo. Il Napoli ha occupato tutto il campo, non si è mai sbilanciato. Mertens (a destra) e Callejon si sono sacrificati in un lavoro continuo di contrasti e ripartenze. Behrami è stato ancora un volta un leone e Ozil non ha avuto mai campo. La palla girava più su Rosicki, ma Dzemaili non mollava sul centrocampista ceco. E al momento giusto veniva chiuso anche Cazorla da Maggio e da Fernandez in uscita. Higuain si batteva nella morsa dei due centrali inglesi, Mertesacker e Koscialny, mettendoli sempre in apprensione e cedendo solo nel gioco alto.
Il giro-palla dell’Arsenal era sempre difensivo con tocchi all’indietro e passaggi al portiere. Così il Napoli ha fiutato la possibilità di regalare ai suoi tifosi il sogno impossibile. Ha pressato e attaccato tenendo sempre le distanze giuste, recuperando in ogni zona del campo. Armero è stato attento nelle due fasi, ha difeso la sua fascia dalle discese di Jenkinson e si è spinto avanti con incisività. Peccato quel gol mancato al 58’. Ma da uno dei suoi cross nasceva la prima rete. E il colombiano metteva nell’area londinese altri due palloni non sfruttati.
La verve di Insigne (anche lui sacrificatosi nei recuperi) dava una scossa agli attacchi azzurri e così maturavano i due gol. Il Napoli ha battuto al San Paolo Borussia e Arsenal. Non è bastato. Lasciare la Champions dopo avere conquistato 12 punti fa male. Gli azzurri sono usciti dal campo accompagnati da un lunghissimo applauso.
Mimmo Carratelli
NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Fernandez, Albiol, Armero; Behrami, Dzemaili; Callajon, Pandev (57’ Insigne), Mertens; Higuain.
ARSENAL (4-2-3-1): Szczesny; Jenkinson, Mertesacker, Koscielny, Gibbs; Flamini, Arteta (75’ espulso); Rosicki (74’ Monreal), Ozil, Cazorla (67’ Ramsey); Giroud.
ARBITRO: Kassai (Ungheria)
RETI: 73’ Higuain, 93’ Callejon.

CHAMPIONS LEAGUE.
Ultimo turno: Napoli-Arsenal 2-0, Marsiglia-Borussia 1-2.
Classifica: Borussia (11-6), Arsenal (8-5), Napoli (10-9) 12 punti; Marsiglia 0.
Qualificati agli ottavi: Borussia e Arsenal.
In Europa League: Napoli
Classifica avulsa: Borussia 6 punti (6-5), Arsenal 6 (4-4), Napoli 6 (5-6).

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