Il taccuino di Benitez / Aspetterò e cresceremo

Palla al centro, battono loro. Ma non ci aggrediscono, fanno girare la palla all’indietro, vogliono stanarci, per attaccare hanno bisogno di spazio davanti, lo sappiamo, non ci caschiamo. Sin prisa pero sin pau… uno a zero per loro. Certo che una decisione come quella dell’arbitro sul rigore condiziona la partita. Non è un alibi, non […]

Palla al centro, battono loro. Ma non ci aggrediscono, fanno girare la palla all’indietro, vogliono stanarci, per attaccare hanno bisogno di spazio davanti, lo sappiamo, non ci caschiamo.

Sin prisa pero sin pau… uno a zero per loro.

Certo che una decisione come quella dell’arbitro sul rigore condiziona la partita. Non è un alibi, non sto dicendo che condiziona il risultato. Ma ci costringe a giocare la partita che vogliono loro. Noi a rincorrere, loro con tanto spazio davanti per il contropiede.

Non crolleremo. Non crolliamo. Reggiamo.

Dobbiamo spostarli. Smuoverli. Cambiamo gioco da una fascia all’altra. Facciamogli rallentare il ritmo. Ci stiamo riuscendo. Abbiamo liberato Pandev al tiro e Higuain per un tuffo. No, non come a Capri.

Higuain e Pandev però devono giocarla di più lì in mezzo, devono cercarsi. Nel cuore della loro difesa. Lì quelli del Borussia sono fragili.

Palo di Callejon. Porca zozza. Lo so, non si dice.

Sbagliamo troppo spesso il primo passaggio per ripartire dalla difesa all’attacco. Troppi ne sbaglia Armero. E quando siamo ripartiti sbagliamo troppo spesso l’ultimo passaggio.

Armero sbaglia pure la posizione del corpo. Santo ragazzo, hai fatto ginnastica a scuola? È voltato sulla sinistra quando deve girarsi a destra e viceversa. Si dice viceversa, vero?

Stasera devo rivedere cosa ha fatto Maggio. Non ho capito come. Ha preso quella palla. Quella scivolata.

Come un gol fatto. Anche se non spinge. Anche se fatica. Come un gol fatto.

Invece il gol era fatto e Higuain se l’è mangiato. Porca zozza. Lo so, lo so, non si dice.

Sin prisa, pero sin pau… Blaszczykowski gol. Due a zero.

Gol mangiato, gol subito. Si dice pure in Italia?

Mezz’ora alla fine, mettiamo Insigne. Mi serve la sua sfacciataggine, la sua giocata sfrontata, la concretezza che sta imparando a mettere in campo da quando lo tengo in panchina.

Eccolo qua. Gol. Non è finita.

La nostra mentalità è andare in qualunque stadio per vincere, stiamo giocando una partita di velocità, contro una squadra di qualità, non ce ne sono tante in Europa così. Palla persa, la solita, siamo sbilanciati, tre a uno.

Mi aspetto i soliti discorsi sul modulo che dovrei cambiare. Ma non è testardaggine, è ragionevolezza. Che senso ha giocare in modo diverso per la prima volta proprio stasera, senza averlo mai provato prima. E poi perché? Siamo a specchio, fanno il 4-2-3-1 anche loro.

È chiaro quale sia il problema. Sto spremendo gli esterni da settimane e settimane. Zuniga è fuori, Mesto è fuori, Maggio sta rientrando dall’intervento, Armero è un terzino atipico. Attrezzarci? Oh, certo. Abbiamo preso Reveillere per l’emergenza, ma in Champions non può giocare. E fino a gennaio c’è da aspettare.

Aspetterò. Aspetterò i rinforzi e aspetterò che Hamsik torni. Che Higuain torni quello delle prime settimane. Cresceremo. Cresceremo.
Il Ciuccio

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