Il Napoli si ritrova. Per ora, più che una squadra, è un cantiere

Entusiasmo tiepido. C’è un Napoli in costruzione. Trenta e più giocatori si sono ritrovati a Castelvolturno per l’inizio dell’avventura con Benitez. Due le novità: il belga Mertens (26 anni) e lo spagnolo Callejon (26), esterni offensivi. Continua il pressing per portare dal Lione il centrocampista francese Gonalons (24 anni). Sono quei giocatori “forti, giovani e […]

Entusiasmo tiepido. C’è un Napoli in costruzione. Trenta e più giocatori si sono ritrovati a Castelvolturno per l’inizio dell’avventura con Benitez. Due le novità: il belga Mertens (26 anni) e lo spagnolo Callejon (26), esterni offensivi. Continua il pressing per portare dal Lione il centrocampista francese Gonalons (24 anni). Sono quei giocatori “forti, giovani e tosti” della nuova politica di De Laurentiis. I nuovi arrivi minacciano di defilare Insigne e Inler. L’acquisto di Rafael (23 anni) ha già “smontato” De Sanctis. La partenza di Cavani non ha ancora trovato una alternativa valida. Sermoncino dell’allenatore: la squadra c’è, siamo carichi. Per la verità, la squadra ancora non c’è. Il cantiere azzurro è apertissimo. Giudizio sospeso, la campagna-acquisti non è conclusa e c’è da sfoltire una “rosa” ridondante (almeno sei giocatori in uscita).
Il Napoli di Mazzarri si era espresso al 150 per cento delle capacità arrivando col secondo posto al capolinea dello sforzo. Di più non avrebbe potuto dare. Per questo Mazzarri ha mollato. Per questo De Laurentiis ha deciso di rifondare il Napoli. Se fosse stato possibile trattenere Lavezzi e Cavani, ci sarebbe stata una formazione solo da ritoccare. Senza i due (91 milioni di euro in cassa), si riparte per una nuova programmazione che prevede in tre anni la costruzione di una squadra competitiva. Benitez ci crede, i tifosi sono in attesa.
Come minimo manca un centrale di difesa che sia un leader, capace cioè di comandare il reparto. Nella difesa a quattro, poi, la “rosa” del Napoli non offre due esterni adeguati. Per la sostituzione di Cavani bisognerebbe mettere insieme due nuovi attaccanti (in un 4-4-2) che, sommando le loro potenzialità, dovrebbero assicurare quei venti-venticinque gol di cui era capace il Matador da solo.
Dopo Dzeko, Negredo, Gomez, sfumati, e Damiao, forse ancora in ballo, si punta sul centravanti colombiano del Porto Jackson Martinez (27 anni, 109 gol in 224 partite), più maturo, robusto ed esperto del ventiquattrenne attaccante brasiliano dell’Internacional di Porto Alegre. Valutazione del giocatore del Porto: 40 milioni. Ma vale, Martinez, il sessanta per cento di Cavani? Damiao costa meno (22 milioni). Si tratta di due scommesse in una squadra nuova con quattro-cinque inserimenti previsti, tecnico nuovo, modulo nuovo. Si rifà “viva” la voce di Abel Hernandez, l’attaccante uruguayano del Palermo (23 anni, 43 gol in 144 partite). La scelta di Benitez sarà determinante.
Per il Napoli sarà una stagione “sospesa” senza un obiettivo preciso (almeno rimanere in Europa?) in attesa che il lavoro di Benitez e l’ambientamento dei nuovi diano un qualsiasi frutto. Il problema che si aggiunge è la partecipazione alla Champions League che pretende un Napoli “pronto” più che in campionato che ha tempi lunghi e possibilità di recupero.
Ma la strada del rinnovamento è questa e sarebbe un miracolo se tutto andasse per il meglio (c’è riuscito Montella al primo anno nella Fiorentina). Benitez ha sempre guidato squadre già “preparate” da altri. Ora deve inventarne una nuova, in Italia dove la frenesia dei risultati immediati è condizionante. Si deve avere fiducia e pazienza (che altro viene consentito?) dopo l’illusione di poter contare già su una squadra in grado di battersi per lo scudetto. Quella squadra si è esaurita e in più perde Cavani. Marek Hamsik è il solo campione di una continuità interrotta. Dovrà essere più che mai il leader del nuovo corso.
MIMMO CARRATELLI

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