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Cavani è un lutto. Oggi è un giorno molto triste per noi tifosi

Puoi prepararti quanto vuoi, ma quando succede fa male come se fosse un evento improvviso. Perché l’accelerazione del Psg e quelle notizie che si rincorrono sono uno schiaffo in piena faccia. C’è poco da dire. Sessantatré milioni, anzi sessantaquattro. Per motivi fiscali pare. Ma a noi, francamente, dei motivi fiscali, delle plusvalenze, dell’affare interessa poco. Il Napoli ha praticamente venduto Cavani, il capocannoniere, probabilmente l’attaccante più forte che abbiamo mai avuto.

Lo sapevamo, certo. Ma quando succede e’ diverso. La realtà certifica che il Napoli resta comunque una sorta di Udinese. A un livello più alto, ma il modello e’ quello. In realtà sapevamo anche questo. La verità, amara, è che sappiamo tutto. In due anni il Napoli ha venduto i suoi due giocatori rappresentativi. Personalmente, come sapere, non considero Lavezzi tale ma non è il giorno delle polemiche.

Vendere Cavani significa oggi abbandonare ogni progetto di crescita. E francamente in questo momento mi interessa poco che dia o meno una cifra irrinunciabile. In questo momento mi fa solo male. Certo, lui voleva andar via, è ovvio. Nemmeno questo mi conforta. Voleva andar via per lo stesso motivo che tiene tanti calciatori lontano da Napoli. Qui si cresce, e per crescita intendo anche quella economica ovviamente (parliamo di professionisti), dicevo si cresce fino a un certo livello. Dopodiché se diventi realmente grande, vai via.

È l’amara conclusione cui giungiamo oggi. Sì lo so, ho scoperto l’acqua calda. Ma fa male lo stesso. E oggi non può che parlare il tifoso. Oggi non mi interessa che Edinson abbia scelto Parigi e che quindi tutte quelle parole su Madrid erano false. Oggi mi interessa che Cavani non giocherà più nel Napoli.

Ora, ancora una volta, la palla passa a De Laurentiis. Invece di trattare in malo modo i giornalisti, il presidente dovrebbe provare a mettere su una squadra competitiva. Il timore, il terrore, è che torniamo agli acquisti prospettici. Mi auguro di sbagliare, ma oggi è il tifoso che parla. Oggi, 5 luglio, e’ un giorno di lutto sportivo. E non mi conforta ricordare che ventinove anni fa Lui tirò i primi calci al San Paolo. Solo una cosa oggi mi può confortare: il nuovo Napoli, i nuovi acquisti.

Infine una parola su Edinson. Grazie. Per me è stato l’artefice del nostro salto di qualità. Certo, avrei preferito che restasse sempre con noi. Ma, senza ombra di dubbio, è stato meglio lasciarsi che non essersi mai incontrati. Anche se a lasciarci sei stato tu e ora non possiamo che odiarti. Ciao Edinson.
Massimiliano Gallo

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