Questa squadra va più forte del Napoli di Maradona

Quanto corre il Napoli! Nelle prime quindici giornate, corre più della squadra di Maradona del secondo scudetto (33 punti contro i 31 di Diego, 31 calcolando da tre punti anche le vittorie di allora). Imbattuto quel Napoli. Due sconfitte, ma anche due vittorie in più per la squadra di Mazzarri. Dodici punti più dell’anno scorso.Terzo […]

Quanto corre il Napoli! Nelle prime quindici giornate, corre più della squadra di Maradona del secondo scudetto (33 punti contro i 31 di Diego, 31 calcolando da tre punti anche le vittorie di allora). Imbattuto quel Napoli. Due sconfitte, ma anche due vittorie in più per la squadra di Mazzarri. Dodici punti più dell’anno scorso.Terzo migliore attacco (28 gol) dopo Roma (34) e Juventus (32). Seconda miglior difesa (12 reti) dopo la Juve (10). Imbattuto in casa come Fiorentina e Parma. Miglior bottino casalingo (20 punti come i viola). Cavani al secondo posto dei cannonieri (10 gol) dietro il milanista El Shaarawy (12). Cifre che autorizzano sogni.

E’ cambiato il Napoli. Più concreto, più attento. Spinge nelle giornate favorevoli, si difende e spazza nelle giornate “brutte”. Non c’è ancora il palleggio che “gela” le partite in sofferenza facendo possesso-palla, ma difesa e centrocampisti si compattano e allontanano il pallone. Questo Napoli ha perso 4 punti in casa facendosi rimontare da Torino e Milan. Ma ha “scippato” punti importanti: le vittorie interne su Fiorentina e Chievo, quelle esterne con la Sampdoria e il Cagliari, più il pareggio di Catania.

In serie positiva da cinque giornate (11 punti come la Fiorentina), il Napoli è secondo dietro la Roma (12 punti), avanti a Milan e Lazio (10), più avanti di Inter e Juventus (7) negli ultimi cinque turni. Sta volando. Se la Juve stressata dalla Champions molla (e sta mostrando segni di cedimento), il Napoli è pronto più di tutti a saltarle addosso.

Le indisponibilità di Campagnaro e Pandev hanno ridisegnato la difesa e l’attacco. Gamberini è subentrato  all’argentino, Britos ha conquistato il posto di Aronica. In attacco, Insigne ha giocato tre partite di fila da titolare (un gol e due assist). Cavani è scatenato: 4 gol nelle ultime quattro presenze. Contro il Pescara sette volte pericoloso, due salvataggi di Perin, cinque palloni fuori di poco. Hamsik ha deciso le vittorie sul Chievo e a Cagliari, tre gol nelle ultime quattro partite. Inler ha preso a tirare da fuori: tre gol nelle ultime tre giornate.

Gli azzurri sono di nuovo in una eccellente condizione fisica. Tosti e irriducibili a Cagliari, brillanti contro il Pescara. In ritardo, anche per gli infortuni, Maggio e Campagnaro. Ma è in ripresa Zuniga. A centrocampo, Behrami protegge e difende con più ordine rispetto a Gargano. Hamsik è in pieno splendore: è cresciuto anche sul piano fisico.

La squadra gioca “a memoria”, capace di esprimere bel gioco come la migliore Juve, più aggressiva ma che non ha uguali attaccanti, come la Fiorentina. Il Napoli ha tutto per battersi al vertice (-2 dalla Juve, +2 sull’Inter, +4 su Fiorentina e Lazio). Ha acquistato quella continuità che gli faceva difetto. Persistendo questo trend di rendimento, quali dovrebbero essere i rinforzi “incisivi” a gennaio? Migliorata la difesa sulle palle inattive, perdura qualche “distrazione” a difesa schierata sulla pressione avversaria.

L’intermezzo di Europa League (giovedì col Psv Eindhoven al San Paolo, qualificazione ai sedicesimi già conquistata) non toglierà energie. Giocheranno le “seconde linee” anche per valutare i miglioramenti di Vargas e il buon esordio di El Kaddouri in campionato. Si pensa già alla sfida di domenica sera a Milano contro l’Inter. La formazione nerazzurra non sembra al meglio dopo l’exploit delle sette vittorie consecutive e il successo sul campo della Juve: 4 punti nelle ultime quattro partite, due sconfitte. Alcuni protagonisti (Milito, Palacio, Zanetti, Cambiasso) sembrano stanchi. Il centrocampo filtra poco e offre molte occasioni agli avversari non coprendo la difesa. Il portiere Handanovic è spesso tra i migliori. L’assenza di Cassano (due giornate di squalifica) si è fatta sentire. C’è il “caso” Sneijder. Il Napoli fiuta il colpaccio a San Siro (3-0 l’anno scorso, ma era un’Inter allo sbando, quartultima alla quinta giornata). Il centrocampo azzurro può mettere in difficoltà quello interista e l’attacco di Mazzarri vince il confronto con quello di Stramaccioni. Per giunta, all’Inter mancherà il miglior difensore (Samuel). Settimana di passione. Appuntamento-clou a San Siro.

MIMMO CARRATELLI

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