Sveglia di buon mattino, yogurt, crostata, petto di pollo e via per la partita al Tardini all’ora del ragù. Parma-Napoli prima prova d’autore del mese di marzo per gli azzurri mentre monta l‘entusiasmo (non ci ferma più nessuno) e sboccia una corresponsione di amorosi sensi come la definiva Vittorio Pozzo (tutti figli miei gli azzurri, dice papà Aurelio).
Tra cuore e batticuore, e il Pocho Lavezzi che sfarfalla ed ora confeziona gol d’arte, si piazza un Parma che cerca punti-salvezza e soddisfazioni. Bloccherà le corsie, non sguarnirà la difesa e affiderà ai tocchi magici di Giovinco, eterna formica atomica, le traiettorie per piegare il Napoli. Questo Parma di Donadoni è avversario da domare con una partita di grande compattezza e sagacia tattica. Guai a volare sulle ali dell’entusiasmo. Piedi a terra, come predica Mazzarri, difesa mai scoperta, controllo del centrocampo, Lavezzi più vicino ai sedici metri ora che ha il piede “caldo” per il gol, palloni utili per Cavani.
Attirare il Parma e infilarlo con le ripartenze. E’ necessario un giro-palla paziente, sono necessarie le verticalizzazioni improvvise. Non forzare mai il passaggio, i lanci e le conclusioni. E’ un match che si vince (si deve vincere) da grande squadra senza arrembaggi scriteriati, senza allungare pericolosamente la squadra, con l’equilibrio costante dei reparti per avere tutto il campo sotto controllo.
E’ l’ennesima prova di maturità di un Napoli che sta crescendo in personalità, l’autostima resa più forte dai risultati di prestigio, dai rating europei, soprattutto dall’entusiasmante corsa in Champions. E marzo è il mese decisivo per i tre traguardi inseguiti dagli azzurri. Il campionato sembrava perduto, “sacrificato” alle emozioni della Champions. E, invece, il Napoli è di nuovo in corsa per una classifica scintillante, un terzo posto a cinque punti è obiettivo possibile, e non fa specie che il Napoli dovrà sostenere i confronti diretti con Udinese e Lazio sui loro campi.
Intanto, occorre arrivare alle sfide dirette il più a tiro possibile, non perdere il “contatto”, avvicinarsi ancora a Lazio e Udinese. Perciò Parma-Napoli è un match importante, un’occasione alla quale le rinnovate ambizioni azzurre chiedono il massimo. Con le gare da tre punti, i pareggi non servono a nulla. Tre vittorie consecutive hanno rilanciato gli azzurri. E’ questa la “strada” per stupire ancora. Il successo pieno a Parma sarebbe una “botta” determinante. Non sarà ugualmente facile per l’Udinese piegare l’Atalanta e per la Lazio uscire bene dal derby. Il Napoli deve mettersi avanti in mattinata, piazzare il colpo grosso e aspettare, tranquillo e soddisfatto, i risultati del pomeriggio. Ritorna Hamsik, c’è qualche ritocco fra difesa e centrocampo, ci sono risorse in panchina (Pandev, Vargas) che assicurano valori aggiunti.
Entrare in campo già concentrati, determinati, attenti nonostante l’inusuale orario, non lasciare campo al Parma, scuoterlo con attacchi rapidi sin dalle prime giocate. Essere il Napoli sin dalle prime battute, fiondare sulle corsie, attaccare e difendere con gli attaccati pronti a disturbare i difensori avversari sull’avvio dell’azione emiliana. Pressing e corsa sull’esempio di Gargano. C’è un Dzemaili lanciatissimo ma che dovrà anche contrastare, “occupare” il centrocampo, senza andare scriteriatamente avanti. Lasciare spazi sul fronte offensivo per le “girandole” del Matador e del Pocho e per gli inserimenti di Hamsik.
Si può fare, ma ci vorrà un grande Napoli.