A volte a me sfuggono i meccanismi della propagazione dell’informazione. Prendiamo per esempio il furto alla bella e brava Yanina e quello contemporaneo a Vucinic. Ora a me, in prima media, m’hanno insegnato che la notizia che si pubblica e’ quella dell’uomo che morde il cane, non viceversa. Ora sapendo le condizioni socio-economiche della citta’ non capisco sinceramente lo stupore, a meno che non sia collegato alla scoperta che ci sono degli juventini tra noi, che non vivono con la casa tappezza di gigantografie non solo dei nostri beniamini , ma anche delle rispettive (notevoli) consorti, nonché dei loro ascendenti e discendenti. Vieppiu’ mi stupisco come la notizia del furto perpetrato ai danni del povero Vucinic nella ricca e operosa e diciamocelo onestissima provincia sabauda non abbia avuto il dovuto risalto. Rimango sorpreso al fatto che abbia fatto notizia anche il ‘citta’ di m…” espressa su un noto social network dalla splendida modella, giudizio che credo condiviso dal 90% dei lettori di questo sito, nonché la sua successiva ritrattazione. Come mi lascia basito, ma questo meno devo dirlo in tutta onesta’, i commenti di riprovazione al buon Delaurentis che s’e’ limitato a dire che, conoscendo Napoli, il girare con gioielli vistosi e macchine che costano quanto un monolocale non e’ propriamente furbo, e anzi fare sfoggio di ricchezza in un momento drammatico per la situazione economica e’ quanto meno inelegante.
Insomma se la città e’ quella che e’ perché stupirsi del furto, dell’insulto e dei ragionevoli consigli e invece tralasciare con infastidita sufficienza il fatto che i ricchi e famosi sono oggetti di furto a tutte le latitudini e in tutti i periodi storici.
Beninteso, io ho il diritto di girare col rolex al polso sulla mia ferrari gialla, cosi’ per dare anche piu’ nell’occhio. Certo se poi la parcheggio a Scampia il rischio di non ritrovarla e’ abbastanza alto direi, e se non sono un ingenuo o un alieno calato da qualche altra galassia, che la nomea di Napoli si sa ormai ha valicato i limiti del sistema solare, dovrei pure capirlo, a meno di non credere di godere d qualche sorta di immunità in qualità di compagna di famoso calciatore.
Insomma ogni tanto un minimo di buon senso ci vorrebbe, e nella prassi quotidiana e nei commenti e diciamocelo anche nel giudizio a questa a città.
Ora, tralasciando la noiosa sfilza di epiteti rivolti al presidente, solo perché e’ un cafone che non ha sganciato i soldi credo che se l’autolesionismo e’ lo sport nazionale noi (anzi voi) a napoli siamo campioni d’Italia da svariati e innumerevoli anni. Quanto alla coppa Italia dell’autocommiserazione, beh la’ non c’e’ proprio storia, abbiamo vinto le ultime 150 edizioni.
Temo che Napoli non diventerà mai una città normale finché chi ci vive non comincerà a pensarla come una città normale, dove, come in ogni città normale ci sono posti in cui io non metterei piede e non ci andrei mai a vivere, e posti invece dove si vive benissimo, meglio che a Milano.
E non diventerà mai normale finché i suoi problemi, che sono tantissimi ed enormi, non saranno trattati come normali problemi frutto di un contesto storico sociale ed economico, e quindi anche culturale ma come sottoprodotto dei primi tre, e non lasciati all’eccezionalità con relativa (sciocca) autocommiserazione e su questa presunta eccezionalità si consumeranno le migliori energie (o almeno quel che ne rimane)
Eugenio Angelillo