C’è una Napoli che avanza e che tenta di progredire con tutte le proprie forze proprio come la squadra di calcio. Ma c’è pure una Napoli da terzo mondo. Ci sono napoletani che non meritano la meravigliosa notte del San Paolo contro la Juve. Ci sono napoletani che rovinano la festa ad altri napoletani. I gol di Cavani, le discese di Maggio, gli scatti di Lavezzi quasi vanificati dall’indegno spettacolo offerto da una banda di teppisti in curva A che non trovava di meglio che esplodere fragorosi petardi contro il settore ospiti. Il Napoli vinceva e loro lanciavano bombe. E se il Napoli avesse perso? Ma forse il risultato a certi personaggi non interessa. Vedere la partita, bella o brutta che sia, a loro non importa. Allo stadio si va per fare rumori che probabilmente costeranno la squalifica del campo (questa volta sarà difficile evitarla). Sono scene a cui siamo abituati e a cui invece dovremmo prestare la massima attenzione. Ma com’è possibile parlare di Europa e Champions a gente che neppure in un sobborgo indiano riuscirebbe ad essere civile? Chi conosce almeno un po’ la città sa benissimo che chi si rende protagonista di questi gesti sono quella minoranza rumorosa di persone che vediamo per le strade mentre parlano dicendosi: “O fra, sto tutt magnat”, riferendosi alle dosi di coca assunte. Ragazzi che non hanno nulla nella testa e, a loro dire, molto nel cuore: «’O napulitano è de core» – ripetono. Voi non siete napoletani. Voi questa città ve la dovete scordare. Ve ne dovete andare. Inutile fare le solite e abusate analisi sociologiche sul perché e sul per come. Ormai non bastano più le manfrine retoriche e i discorsetti sul decadimento sociale e morale che investe la città. Credo ci siamo un po’ tutti scocciati. Se fossi certo di non essere letto confesserei persino che talvolta anch’io spero nella provvidenza del Vesuvio. Poi provo a riprendermi dallo scoramento. Io questa città non la lascio, non la lascio a questa maniata di deficienti. Gente che espone tutti i napoletani al ridicolo nazionale. Se il Napoli viaggerà ancora così forte, tra un po’, le simpatiche canzoncine sui napoletani “pezzi di merda” e “terremotati” le sentiremo anche in versione spagnola, tedesca e francese: bella soddisfazione, non c’è che dire.
Valentino Di Giacomo
Quei petardi unico neo di una serata meravigliosa
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