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Quanto veleno mangiato contro l’Inter

Una parentesi su Napoli-Juve e le fibrillazioni per Quagliarella. Sbarchiamo a san Siro per incontrare l’Inter. Un avversario che spesso ha lasciato segni di scoppole e carocchie. Non ho mai dimenticato quel lontano 11 febbraio del 1951 (avevo nove anni e me ne stavo aggrappato all’inferriata nella curva B del Vomero), quando i nerazzurri si lanciarono senza pietà sulla vittima-Napoli. Un pomeriggio all’arsenico. Quattro a zero: l’ungherese Stefano Nyers ne segnò tre, l’olandese Wilkes un altro, tanto per arrotondare. A ottobre tornarono ma Granata, il nostro elegante mediano, trovò iltiro giusto e segnò. Ci provò Lorenzi a pareggiare ma s’era aggiustato il pallone con la mano. Poi nel marzo ’52 a Milano ancora Nyers (da buon magiaro tirava all’ungherese, di esterno piede) bucò due volte la porta di Casari, battuto anche dal biondo Skoglund per il 3 a 0. E l’anno dopo, addirittura 5 a 1 per gli interisti sotto la “Madunina”. Era quello un buon Napoli, arrivò quarto. Ma i nerazzurri vinsero lo scudetto. A febbraio, beffa al Vomero. Inter difensivista,Napoli all’attacco. Tante occasioni per gli azzurri, zero gol. Un tiro di Lorenzi e i meneghini se ne tornarono vincitori. Nel ’53-’54 vinsero ancora (due a zero). E finalmente,nel ritorno a Napoli uscirono dal campo sconfitti, grazie a due gol del tuttofare Ciccarelli, che ebbe l’ispirazione proprio nel giorno di Pasqua. Ma non poteva placare l’avversione sportiva nei confronti delle maglie a strisce nere e azzurre, acuito dalle voci di una supremazia calcistica “nordista” studiata a tavolino e di veri o presunti favoritismi arbitrali, soprattutto quando si giocava a san Siro,anche negli anni successivi. Chi ricorda Ferlaino, scatenato, urlare fuori del camerino dell’arbitro? E le recriminazioni costanti dopo ogni partita a Milano? Poi arrivò Diego, con lo squadrone dei due scudetti, e si profilò un riequilibrio. Lo ”sfastidio” ebbe un po’ di riflusso. Si risveglia però alla vigilia degli incontri diretti, quando loro ostentano arie di superiorità. Non ricordano, forse, che agli albori del calcio in Italia eravamo noi a chiamarci “Internazionale”, prima di diventare “Internaples” e finalmente “Napoli”… Mimmo Liguoro

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