Breve digressione. Hanno assegnato il Pallone d’oro a Lionel Messi. Mah assurdo, per non dire altro. La sua squadra, il Barcellona, è stata eliminata dalla Champions. Ai Mondiali, e lo sappiamo bene, ha rimediato una figuraccia non sapendo prendere per mano una squadra disegnata apposta per lui dal suo allenatore, Diego Armando Maradona. Dimostrando che […]
Breve digressione. Hanno assegnato il Pallone d’oro a Lionel Messi. Mah assurdo, per non dire altro. La sua squadra, il Barcellona, è stata eliminata dalla Champions. Ai Mondiali, e lo sappiamo bene, ha rimediato una figuraccia non sapendo prendere per mano una squadra disegnata apposta per lui dal suo allenatore, Diego Armando Maradona. Dimostrando che la personalità non sempre si coniuga con la tecnica sopraffina. Quei Mondiali, invece, li ha vinti la Spagna guidata da Iniesta e Xavi. Iniesta ha persino segnato il gol decisivo nella finale contro l’Olanda. Ma Iniesta, evidentemente, è un nome meno spendibile per il merchandising, unica legge ormai per i nostri signori del calcio. Perdonate la brevità, ma sto un po’ incasinato.
Sono i due giocatori che hanno preso parte a più reti in tutte le competizioni azzurre. Lunedì saranno ancora loro a guidare l'attacco del Napoli in finale di Supercoppa.
«Quando eravamo al Chelsea litigavamo di continuo, ma entrambi volevamo la stessa cosa. Il tecnico più speciale è stato Sarri, per colpa sua ho quasi iniziato a fumare».
Avvenire: I grandi protagonisti del settore betting, come Flutter o Entain, a differenza dei club di calcio, sono solidamente in utile. È lì ormai che sta il grosso dei profitti legati al mondo del pallone.
La Verità: “era il designato per la finale di Supercoppa ma c'è il Napoli e non può. Però poi, in un campionato incerto che si combatte punto a punto, arbitra le sue rivali per lo scudetto”
La Gazzetta: non c’è stato contatto fisico quindi non si dovrebbe andare oltre la multa. Gravina recita il ruolo del saggio: «Parliamo sempre di fair play e di etica,
poi andiamo in campo e ci sputiamo addosso, non va bene»
La Stampa ripercorre i tanti, troppi, precedenti del livornese. Non c'è più l'ironia, è rimasta solo l'ingiuria stavolta senza nemmeno strip-tease. Se la prese anche coi carabinieri
Il Corsera. Oriali, secondo la panchina milanista, provoca Allegri ridendogli in faccia.E poi, dopo gli insulti, negli spogliatoi continua a urlare: «Non finisce così».
A Riad i novanta minuti si chiudono sull'1-1 con Thuram ed Orsolini. Poi il Var nega un rigore all'Inter. Dal dischetto sbagliano quasi tutti. non Ciro Immobile.
A Italia 1: «L'obiettivo è mantenere il nostro prodotto tra le prime quattro leghe al mondo. L'anno prossimo Supercoppa a Washington? Abbiamo una scelta ampia».
A Italia 1: «Abbiamo fatto questa scelta consapevoli di avere a che fare con un professionista che ha qualità. A giugno momenti negativi, ci siamo confrontati, siamo dirigenti d'esperienza».