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Coro di No per D’Alessio, c’è anche Il Napolista

Un «coro» di no, almeno per il momento, all’idea di cantare il nuovo inno del Napoli, che il presidente De Laurentiis ha commissionato a Gigi D’Alessio. La notizia tiene banco tra i tifosi ma il clima intorno all’idea del patron azzurro non è dei migliori. Sono molti i segnali in questa direzione, e tutti univoci.
Partiamo dal sondaggio proposto dal Corrieredelmezzogiorno.it: tra l’idea del nuovo inno e la canzone «Il ragazzo della curva B» di Nino D’Angelo prevale quest’ultimo con l’85% dei voti, e c’è da specificare che i tifosi della curva A sono da sempre, per ovvie ragioni, contrari ad intonare il classico pezzo dell’ex caschetto.
Su facebook va ancora peggio: il primo gruppo che si oppone all’idea di affidare a D’Alessio il nuovo inno è già a quota 270 adesioni, mentre sommando coloro i quali sostengono l’analogo obiettivo degli altri 10 gruppi sorti in poche ore dopo l’anticipazione del Corrieredelmezzogiorno.it si arriva a circa 1.000 «no» all’idea del presidente.
Dibattito apertissimo con record di commenti e contatti su Il Napolista, sito web cult dei tifosi azzurri, dove la contrarietà al nuovo inno by Gigi D’Alessio assume proporzioni plebiscitarie, espresse attraverso commenti spiritosi e pungenti. C’è perfino chi ha composto una poesia in merito: «L’inno nuovo vuoi far fare – verseggia Bruno Fabbrini rivolgendosi direttamente a De Laurentiis – lo dobbiamo noi approvare, deve farci emozionare per poterlo poi cantare. Ma ‘O surdato ‘nnammurato non può essere scordato, l’inno nostro è sempre stato, prima, o dopo, va cantato!».
C’è chi preferisce Pino Daniele, chi si oppone per rispetto della tradizione, e chi invece proprio non riesce ad accostare il sound di D’Alessio alla napoletanità piena e cristallina che dovrebbe caratterizzare un eventuale nuovo inno della squadra azzurra. Intanto, filtrano indiscrezioni inedite sulla telefonata tra D’Alessio e De Laurentiis, avvenuta pochi giorni fa. Il presidente ha chiesto all’artista la disponibilità a comporre l’inno, ricevendone una risposta positiva. La conoscenza tra i due risale a circa cinque anni fa, quando de Laurentiis propose a D’Alessio di partecipare ad uno dei suoi «cinepanettoni». La prima risposta fu un sì, ma poi Gigi ci ripensò e declinò l’invito, temendo che le sue capacità di recitazione non fossero all’altezza della sua fama di cantante. E chi sa che anche questa volta il progetto non resti solo sulla carta.
Ad ogni modo, la frattura tra una gran parte del tifo napoletano e l’ex cantante neomelodico deriverebbe dal 27 luglio 2004, quando al San Paolo fu organizzata la serata dell’orgoglio napoletano per salvare il club dal fallimento. Atteso da 40mila spettatori, D’Alessio non si presentò per un impegno imprevisto e fu rimpiazzato all’ultimo minuto dal più amato Nino D’Angelo. Sembra, tra l’altro, che nel concerto di Pino Daniele a Piazza del Plebiscito nel luglio 2008 Gigi fu fischiato in un duetto con l’autore di «Napul’è» (che molti tifosi azzurri vorrebbero proprio come inno) su iniziativa di alcuni supporter della curva B.
Carlo Tarallo (corriere del mezzogiorno.it)

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