ilNapolista

San Paolo groviera, allarme sulla sicurezza

San Paolo è una groviera. Lo sanno bene le forze dell’ordine, gli steward ma anche i «portoghesi» che non perdono occasione per entrare allo stadio senza passare dal botteghino. Ecco perché non c’è da stupirsi di quanto accaduto domenica nel tardo pomeriggio a Fuorigrotta, quando un gruppo di ragazzini ha comodamente scorazzato sul terreno di gioco, recando danni al manto erboso. Del resto, il San Paolo è vecchio, fatiscente e poco curato. Interni ed esterni All’interno sono ammassati rifiuti, cartoni e calcinacci ed i bagni versano in condizioni pietose. All’esterno le cose non vanno meglio. La zona garage, costruita per il Mondiale ’ 90 e mai utilizzata, è rifugio per barboni e tossicodipendenti.
Servirebbe una vera e propria operazione di bonifica. Il Comune confidava nell’assegnazione all’Italia dell’Europeo 2016, De Laurentiis invece sperava nella Legge Crimi. Aspettative deluse. Così, ad oggi il terzo anello è ancora chiuso perché pericolante, la copertura continua a fare acqua da tutte le parti e anche i famosi tabelloni non sono stati installati. Lavori Eppure, di recente qualcosa è stato fatto: il collettore fognario che per anni non ha funzionato, ora riesce a far defluire l’acqua piovana evitando che si allaghino gli spogliatoi come accaduto in occasione di Napoli-Torres del 2005, che fu rinviata proprio per questo motivo. Inoltre, su richiesta della Questura, è stata migliorata la videosorveglianza con l’installazione di telecamere più potenti (un intervento costato alComune230.000 euro). Il Napoli, dal canto suo, ha provveduto alla risemina del manto erboso, ad interrare le panchine ed ora anche a rimodernare gli spogliatoi della squadra azzurra. De Laurentiis ha pure anticipato la spesa per l’acquisto dei tornelli, dopo la tragica morte di Raciti. Via libera Il problema è che proprio attraverso quei tornelli sono in tanti ad entrare senza biglietto. «Circa il 10% degli spettatori entra abusivamente allo stadio — confida uno degli steward in servizio per le gare interne degli azzurri —. Sarà così pure col Liverpool». Gli scavalcamenti sono una prassi consolidata. Almeno due i punti considerati critici da chi deve provvedere proprio ad evitare che questo tipo di situazioni si verifichino: il cosiddetto «varco Maradona», quello che divide i Distinti dalla Curva B, e poi il la zona «cuscinetto» tra i botteghini 8 e 9, sempre della Curva B. Fino allo scorso anno, c’era pure un’altra voragine, stavolta in Curva A, addirittura con una scritta eloquente («scavi aperti»), ma adesso quella falla è stata tappata. Per le gare di spicco, come quella con i Reds, il presidio effettuato dagli steward comincia con 72 ore di anticipo e, dunque, sin da ieri il San Paolo è al sicuro. In totale saranno 900 gli steward al lavoro giovedì sera per conto delle due compagnie cui il Napoli ha affidato questo servizio. A loro spetterà la sorveglianza dentro e fuori l’impianto.
<strong>Gianluca Monti (la gazzetta dello sport)</strong>

ilnapolista © riproduzione riservata