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Il Matador fa tre su tre, che serata strepitosa

Urrah! Il Napoli è tornato. Dopo una settimana di polemiche, critiche, dissapori e i due pareggi con Bari e Utrecht, la squadra azzurra, ricompostasi nella formazione-tipo, sbanca il campo di Marassi (2-1) dove la Sampdoria non perdeva da venti mesi.
Su una topica dell’arbitro stava consumandosi una perfetta ingiustizia. Quando, sul cross di Cassano, Cannavaro affondava Pozzi nell’area azzurra, il centravanti doriano era in netto fuorigioco. Rigore regalato e centro di Cassano (unica perla) dal dischetto (78’). Il gol era una pugnalata in una partita condotta dal Napoli in netta supremazia sulla Sampdoria (primo tempo splendido degli azzurri). Soggiogata la squadra blucerchiata. Bloccato Cassano dagli anticipi di Grava, dai raddoppi di Maggio, dalle marcature di Cannavaro e Campagnaro quando Fantantonio divagava sul centro-destra, alla Samp veniva a mancare il fuoriclasse che può tutto. Eppure era in vantaggio.
Sulla “ingiustizia” del rigore, un Napoli mai domo, pur provato dal ritmo veemente del primo tempo, calava la mannaia dei due gol del sorpasso, in tre minuti e negli ultimi spiccioli di partita. Un prodigio del Napoli tornato protagonista nella bolgia di Marassi. Pareggio di Hamsik (83’) e stoccata vincente di Cavani (86’). Sul gol del pareggio, quel piccolo-grande guerriero che è Gargano sorprendeva la difesa doriana battendo lestamente una punizione. Furbizia e rapidità. Palla scodellata per Hamsik nel cuore della difesa genovese impalata e tocco in rete per il primo centro stagionale di Marekiaro. Il Napoli non si fermava. Sulla Samp stupita calava il colpo del kappaò. Lavezzi (straordinario) correva a sinistra, cross radente sul quale Cavani metteva il piedino magico per la deviazione in porta. Terzo gol consecutivo in campionato del Matador. Samp annichilita. Napoli alle stelle.
Non poteva che finire così. Il Napoli ha stretto alla gola la Samp nel primo tempo a senso unico. Le incursioni di Lavezzi, l’eccellente lavoro di Gargano e Pazienza a soffocare le iniziative di Palombo e Guberti, gli anticipi di Grava a spegnere Cassano, le discese di Dossena a sinistra (più prudente Maggio a destra per aiutare Grava contro Cassano), l’abilità di Hamsik a farsi trovare sempre libero frantumavano le velleità della Sampdoria. Restava in ombra Cavani, spesso defilato dal gioco, spesso sulla destra mentre Lavezzi imperversava dappertutto. Ma Cavani, alla fine, è venuto fuori col tocco vincente.
Primo tempo, però, col solito difetto. Tante azioni, tanto possesso palla, tanta velocità e soprattutto tanta aggressività, che smontavano la Sampdoria ripetutamente in corner (8-0 gli angoli nella prima mezz’ora), ma neanche un tiro a impensierire Curci, appena impegnato allo scadere del tempo da una legnata defilata di Dossena (45’). La Sampdoria, addirittura, arrivava al tiro una sola volta (24’ conclusione fuori di Guberti).
Che cosa sarebbe successo al Napoli, nella ripresa, dopo il grande dispendio di energie del primo tempo? Di Carlo ridisegnava continuamente l‘assetto tattico della Samp (4-3-1-2, 4-3-3, 4-4-2), ma non ne cavava molto. Perché se Cassano era in trappola, neanche Pazzini trovava strada contro Cannavaro (e contro Grava quando si spostava a sinistra). E il centrocampo azzurro era superiore a quello doriano. Semioli era in affanno sulla corsia di Dossena e Dessena doveva preoccuparsi degli sprint di Maggio. Però la Samp aveva speso meno nel primo tempo. Ed eccola avventarsi nella ripresa, mentre il Napoli si abbassava per rifiatare. Tremava la traversa di De Sanctis per la conclusione da venti metri di Guberti (67’). Ma anche in questo il Napoli pareggiava i conti: traversa di Gargano sulla prima punizione dal limite dell’uruguayano battuta meravigliosamente (73’).
In ogni caso, la Samp passava col rigore di Cassano (ne aveva invocato un altro nel primo tempo per un contatto tra Cannavaro e Fantantonio, 32’). Nonostante la grande prova degli azzurri, a questo punto è sembrata una partita segnata. Aveva ancora energie il Napoli per recuperare? Sia Napoli che Samp avevano giocato al giovedì in Europa League. Ma il Napoli aveva più cuore, più rabbia, più determinazione della Samp. Non accettava la sconfitta che ne avrebbe umiliata la bella prestazione. E veniva il pareggio, e veniva il sorpasso con i doriani in bambola per il prodigio azzurro. Napoli dei miracoli? No. Napoli strepitoso. S’era smarrito e si è ritrovato con la scelta azzeccata di Grava (il soldatino che non tradisce mai), col rientro di Maggio, Pazienza, Hamsik a tempo pieno, con Cavani che resta solitario in mezzo all’arena per quasi tutta la partita e poi estrae la spada per matare la Samp. Urrah! E’ stata una delle vittorie più belle del Napoli di Mazzarri. E il Napoli, prima vittoria dopo due pareggi, schizza in alto abbandonando la classifica bassa che non meritava.
<strong>Mimmo Carratelli</strong>

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