ilNapolista

De Laurentiis e il Napoli, ci perde o ci guadagna?

E’ tempo di calciomercato e mai come in questo periodo le società di calcio devono tener “d’occhio la cassa“ per evitare pericolosi rossi in bilancio. Anche il Napoli non è da meno ed in questo periodo i tifosi partenopei denotano un pò di delusione e si interrogano sui pochi innesti operati della società nel potenziamento della rosa azzurra, in vista dei tanti impegni di questa stagione. L’acquisto di Cavani ha esaltato per qualche giorno i tifosi ma, una volta smaltito l’effetto, torna a riproporsi un noto leitmotiv partenopeo: Aurelio caccia i soldi! All’interno di questa semplice frase si nascondono una miriade di opinioni e pareri sul Presidente del Napoli, profondamente diverse fra loro, spesso agli antipodi. C’è chi crede che il Napoli sia la classica “gallina dalle uova d’oro” che stia arricchendo la proprietà e chi, invece, vede in De Laurentiis un presidente mecenate che sacrifica tempo e denaro per la sua creatura. Altri ancora chiedono alla proprietà un maggiore sforzo economico per rinforzare la squadra. Ma l’errore che tanti tifosi commettono, pur riconoscendo a De Laurentiis il merito di aver effettuato importanti investimenti nelle passate stagioni, è quello di confondere il patrimonio personale, quello della Filmauro e quello del Calcio Napoli in una sorta di minestrone maldosato.

Per poter fare maggiore chiarezza e capire se De Laurentiis si stia arricchendo o ci stia rimettendo con il Napoli è innanzitutto necessario analizzare la breve storia del primo quinquennio di presidenza (solo di questo periodo sono noti i bilanci d’esercizio), focalizzando le date importanti e gli avvenimenti, al fine di ottenere le informazioni necessarie per una chiara e (quasi) esaustiva analisi economica-finanziaria dell’ “impresa Napoli“. Tutto ciò che riguarda la passata stagione è ufficioso, ma non ancora ufficiale, visto che il bilancio, con molta probabilità, sarà disponibile solo ad inizio anno solare.

La “cronistoria economico-finanziaria” vuole fissare alcune date fondamentali permettendo di comprendere l’impegno della proprietà nel corso del tempo e gli eventuali benefici economici che essa ha tratto dall’attività imprenditoriale. Da evidenziare, altresì, che tutti i dati indicati sono stati desunti dai bilanci d’esercizio ufficialmente depositati e non sono il frutto di fantasie.

Il 26 agosto 2004 la Napoli Soccer S.p.A. viene costituita con un capitale sociale che, con la successiva delibera dell’assemblea straordinaria del 23 dicembre 2004, potrà raggiungere un massimo di 5 milioni di euro.

Il 10 settembre 2004 la neonata società stipula l’atto di acquisto di ramo d’azienda con la curatela fallimentare della S.S.C. Napoli S.p.A. relativamente all’assunzione dello specifico ramo attinente all’attività sportiva. L’accordo prevede l’acquisizione per un corrispettivo di 29,5milioni di euro oltre all’imposta di registro del 3%. L’acquisizione è stata completamente finanziata attraverso un’apertura di una linea di credito (garantita da una fidejussione della Filmauro) pari a 32 milioni di euro presso la Banca Unicredit; tale importo ha anche finanziato in parte gli ulteriori investimenti operati nell’esercizio. Il ramo d’azienda acquisito viene iscritto nella immobilizzazioni immateriali sotto varie voci: 10 milioni nelle voci marchi d’azienda e denominazione, 18 milioni nell’avviamento, 1,25 milioni in trofei, 500 euro in licenze ed 877.500 euro nella voce altri diritti. Questo esborso viene ammortizzato con un’aliquota del 10%. Ciò significa che l’acquisto del ramo d’azienda verrà ammortizzato in 10 anni, pesando sul bilancio, annualmente, per circa 3 milioni di euro.

Il 26 settembre 2004 la Napoli Soccer disputa la sua prima partita nel campionato di serie C, appena un mese dopo la sua costituzione e 16 giorni dopo aver rilevato il ramo d’azienda della S.S.C. Napoli; bisogna ricordare che il calciomercato era ufficialmente chiuso in quel periodo.

Il 30 giugno 2005 la Napoli Soccer S.p.A. chiude il suo primo bilancio con una perdita d’esercizio pari a 7.061.463 euro. L’importante perdita d’esercizio, normale per una società in fase di start up, porta il Patrimonio netto della società in negativo per 261.466 euro, in quanto il Presidente De Laurentiis (o meglio la controllante Filmauro), durante l’esercizio aveva provveduto a versare 3 milioni di euro di Capitale Sociale e 3,8 milioni di euro come “Riserva per copertura perdite esercizio in corso”. In pratica la proprietà, in questa prima stagione deve sopportare un esborso economico pari a 6.800.000 euro.

Il 22 dicembre 2005 l’assemblea straordinaria, convocata alla chiusura del Bilancio 2005, ricorrendo la fattispecie di cui all’articolo 2447 c.c. (completa erosione del Capitale Sociale), delibera la completa ricostituzione del capitale sociale portandolo a 500.000 euro. La proprietà stanzia 761.466 euro per ottenere questo risultato.

Il 30 giugno 2006 la Napoli Soccer S.p.A conclude il suo secondo campionato con la promozione nella serie cadetta e con una perdita d’esercizio di 9.088.780 euro. La perdita è completamente coperta dalla conversione di 8,8 milioni di euro di debito verso soci in una voce del Patrimonio Netto (Riserva per perdite). Alla chiusura dell’esercizio il Patrimonio netto è pari a 211.220 euro. In sintesi in questo esercizio la proprietà ha stanziato altri 8.800.000 euro.

Il 30 giugno 2007 la Società Sportiva Calcio Napoli S.p.A., che ha sostituito nella denominazione la Napoli Soccer S.p.A., festeggia la promozione nella massima serie e la chiusura del primo bilancio in utile della sua breve storia. La proprietà durante questa stagione ha dovuto versare 288.780 euro per ricostituire il capitale sociale e portarlo nuovamente a 500.000 euro. Da segnalare che l’utile conseguito, pari a 1.416.976 euro, è stato accantonato in parte per la costituzione della Riserva Legale per euro 70.850, in parte per la Riserva ex art. 4 Legge n° 586/96 (giovanili) per 141.698 euro per la differenza di 1.204.428 euro in una Riserva Volontaria liberamente utilizzabile.

Il 30 giugno 2008 la società conclude l’esercizio con un utile netto pari a 11.911.041 euro. In questo esercizio viene completamente azzerato l’indebitamento bancario nei confronti della Unicredit S.p.A. e viene accantonato a riserva l’intero utile conseguito con la seguente ripartizione: 29.350 euro ad incremento della Riserva Legale; 1.191.104 euro ad incremento della Riserva ex art. 4 L. 586/96; 10.690.587 euro ad incremento della Riserva Volontaria liberamente utilizzabile.

Il 30 giugno 2009 la società, nonostante la stagione sportiva si sia conclusa con un risultato piuttosto deludente, chiude l’ennesimo bilancio in utile per 10.934.519 euro. Tale importo è stato totalmente accantonato a riserva nel seguente modo: 1.093.452 euro ad incremento della Riserva ex art. 4 L. 586/96; 458.393 euro a costituzione della riserva ex art 2426 n° 8 bis (utili in valuta); 9.382.674 euro ad incremento della Riserva Volontaria liberamente utilizzabile.

Questo bilancio, l’ultimo disponibile, è l’unico in cui viene previsto un compenso di 240.000 euro lordi per i cinque membri del consiglio di amministrazione: Aurelio De Laurentiis (Presidente), Jacqueline Marie Baudit (Vicepresidente), Edoardo De Laurentiis (Vicepresidente), Valentina De Laurentiis (Consigliere) e Andrea Chavelli (Consigliere). Il Collegio Sindacale, invece, composto da esterni, è stato remunerato in tutti gli esercizi con una cifra variabile, quasi sempre inferiore ai 20.000 euro. Il Patrimonio netto della società raggiunge così i 24.763.537 euro con un capitale sociale pari a 501.000 euro.

Altra data importante nell’escursus temporale finora indiciato è quella del 30 giugno 2010. Al momento non ci sono dati e cifre ufficiali in quanto il bilancio d’esercizio non è ancora stato depositato, ma alcune dichiarazioni del Presidente De Laurentiis sembrano far prevedere un risultato negativo per l’esercizio concluso meno di due mesi fa. Sui media sono state fornite alcune cifre ma, in assenza di risultati ufficiali, non è possibile conoscere con esattezza l’importo della eventuale perdita. Ciò che è possibile già dire è che la perdita potrà essere agevolmente coperta con la riserva volontaria costituita negli esercizi precedenti. Altra considerazione da fare riguarda il peso della campagna acquisti passata. Se le cifre dovessero essere confermate si tratterebbe della società di serie A che ha speso di più, insieme alla Juventus, ma a differenza di quest’ultima l’aliquota di ammortamento utilizzata dal Napoli, a parità di lunghezza del contratto, è doppia. Ciò significa che l’impatto della campagna acquisti sul bilancio d’esercizio è doppio per il Napoli rispetto alla Juventus.

L’acquisto di Cavani è stato effettuato con una formula particolare, il prestito con “l’obbligo di riscatto”. Naturalmente l’obbligo non esiste, ma esiste un gentlemen’s agreement fra le parti per il riscatto del calciatore. Il prestito è stato pagato 5 milioni di euro ed il riscatto fissato a 12 milioni con una pagamento dilazionato, come prassi, in più anni. Dal punto di vista contabile questa formula cambia poco l’impatto a bilancio rispetto ad una acquisto realizzato utilizzando la formula tradizionale, facendo risparmiare 1,8 milioni di euro.

Dopo questo elenco di dati e di informazioni contabili resta inevasa la domanda iniziale: De Laurentiis quanto ha speso per il Napoli e quanto ci ha guadagnato?

In primis il Presidente ha “puntato” 29,5 milioni di euro (incrementati di altri 2,5 milioni alla risalita in B) per rilevare una società di Serie C, con grandissime potenzialità, ma senza la garanzia del rapido ritorno nella massima serie. Ha estinto in soli tre anni l’indebitamento con Unicredit ed ha così vinto la scommessa, trovandosi oggi con una società ai preliminari dell’Europa League, un parco calciatori di altissimo livello, un patrimonio netto solido ed i 32 milioni di euro iscritti a bilancio ammortizzati già per sei decimi. Poi la proprietà ha comunque dovuto immettere nella società 16.651.246 euro totali che, come visto, sono stati impiegati per il capitale sociale e la sua ricostituzione, a seguito della copertura delle perdite.

Bisognerebbe inoltre considerare all’impegno profuso per il Napoli e sottratto ad altre attività, come quelle cinematografiche, che dovrebbe trovare una quantificazione monetaria, ma che è stato retribuito, in cinque esercizi, solo con 240.000 euro lordi da dividere in cinque parti.

Altro “costo opportunità” da considerare riguarda il cosiddetto costo del capitale di rischio. Il denaro impiegato per il Napoli in un investimento alternativo quanto avrebbe reso? Quanto dovrebbe essere remunerato il rischio d’impresa? Tutti questi costi, diretti, indiretti o figurativi, rappresentano l’effettivo impegno economico che De Laurentiis ha profuso in questi anni.

De Laurentiis cosa ci ha guadagnato se non ha mai distribuito dividendi?

La crescita di valore della società rappresenta il primo guadagno imputabile alla proprietà. Con un costo inferiore ai 16,7 milioni di euro De Laurentiis possiede una società che vale dalle 5 alle 10 volte l’investimento iniziale. Inoltre, diversi economisti a più riprese, hanno sostenuto l’inesattezza dell’analisi del “business ristretto” del calcio in favore di una visione allargata alle attività principali della proprietà. Da questo punto di vista un’attività che vive d’immagine e di pubblicità come quella cinematografica ha sicuramente ottenuto un beneficio da questa visibilità.

In conclusione bisogna riconoscere a De Laurentiis, fino a questo momento, di aver lasciato nel Napoli tutto ciò che il Napoli ha prodotto, reinvestendo parte dei ricavi, ispirandosi sempre alla sua “stella polare”, l’autofinanziamento.

E’ ragionevole pensare che la proprietà non spenderà altro denaro oltre a quello immesso nei primi due esercizi ed è altrettanto ragionevole credere che non distribuirà dividendi, sia per motivi fiscali sia per motivi legati all’immagine, ciò non significa che non verranno acquistati altri grandi calciatori, ma tutto ciò che verrà investito proverrà dall’autofinanziamento, cioè dalla differenza fra i ricavi ed i costi della società
<strong>Nello De Rosa per Napolisoccer.NET</strong>

<span style="font-family: &amp;amp;"><span style="font-size: x-small;">

</span></span>

ilnapolista © riproduzione riservata