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Altro che entusiasmo, c’è solo indifferenza

Il primo giorno di scuola del Napoli non è gioioso. Il momento più ilare è quando i giocatori, dopo i primi test medici, si concedono un caffè  nell’albergo di Castelvolturno. Spunta qualche sorriso, ma nulla più. Si torna al lavoro e il caldo è asfissiante. Il primo allenamento è di quelli duri dove si corre per tutti e tre i campetti del centro tecnico. Si discute, ci si racconta le vacanze e c’è il primo contatto con la palla. Non  parla nessuno, il tutto è rimandato a Folgaria. Anche perché nessuno sa cosa dire per il momento. Volti nuovi non se ne vedono. Tra i giornalisti nemmeno. Anzi, sono tanti, più dei tifosi che aspettano fuori al centro tecnico che sono solo a caccia dell’autografo. Si temevano contestazioni e il dispiegamento della forze dell’Ordine è stato ingente. Nessuna protesta, nessuno striscione. Il tifoso napoletano è maturato anche in questo. La più totale indifferenza, forse, fa più male di ogni cosa. Ecco perché mentre il patron è fiducioso per il futuro, il tifoso comune non lo asseconda nei suoi artifizi verbali. Non c’è gioia il primo giorno nemmeno nel notare qualche chilo di troppo tra i giocatori, tanto ormai li conosciamo tutti e ne conosciamo pregi e difetti. Sappiamo che basta poco per buttare giù quei chiletti messi in 53 giorni di vacanze. Quindi nemmeno questo fa più notizia, fa notizia la totale indifferenza dei tifosi, altro che entusiasmo sbandierato a destra e a manca. Sono sempre i soliti quelli che erano prima dell’entrata del centro di Castelvolturno. Non fatevi ingannare, non siamo condannati per forza all’entusiasmo. L’entusiasmo, questa volta non c’è. Garantito.

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