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Più amore ed umiltà
non guasterebbero!

Anzitutto una precisazione necessaria: il Te Diegum fu una manifestazione, e non un soggetto. Noi che la promuovemmo eravamo parte del Comitato ‘La classe non è acqua’. Pur essendo il Comitato sostanzialmente ‘in sonno’, queste occasioni spiegano perché è sempre indispensabile che di tanto in tanto si rianimi. Di classe, ahimè, abbiamo sempre più bisogno in un Paese che (semplificando sì, ma assai efficacemente) trova le sue espressioni riassuntive o in Berlusconi o in Di Pietro: le icone della sospensione dello Stato di diritto.
Se non avessi saputo da Belliazzi dell’articolo di Galluppi sul CorMez, nemmeno l’avrei letto. Forse il nobile foglio regionale del grande quotidiano nazionale farebbe meglio a non ospitare senza contraddittorio pezzi siffatti.
Quest’ultima invero conta nulla. Ma almeno altrettanto deve ritenersi per la superba (in senso letterale) opinione di Galluppi. Superba e in qualche modo, sempre in senso letterale, ignorante, perché egli parla senza conoscere, o meglio, con una conoscenza assai parziale dei fatti, come è proprio di chi è abituato a formare la sua opinione basandosi sulla informazione ‘guardona’ e moralista (ma immorale!). Non spreco un rigo a dimostrare, punto per punto come ben potrei, quanto siano in gran parte infondate le sue affermazioni.
Mi preme però, dire una cosa e dargli un consiglio da intellettuale (a chiamarci così è lui, ma a me fa sempre impressione autodefinirmi in tal modo) a intellettuale (lui lo è certamente).
Che Galluppi si voglia esercitare nel ruolo di moralista è un suo diritto, e nessuno glielo può contestare. Rispetto la sua opinione – che pur considero molto negativamente, la cui manifestazione, però, difenderei fino alla morte –, ma per favore ci risparmi i giudizi calcistici, ché quello del pallone proprio non sembra il suo terreno.
Quanto al consiglio è questo: è opportuno e anzi necessario che un buon intellettuale – e lui lo è –, prima di esprimere giudizi su persone e fatti, si documenti. E non mi riferisco solo ai fatti concernenti Lui (sì caro mio, con la L maiuscola!! e senza nominarlo, giacché per farlo bisognerebbe averne il titolo, ed io non ce l’ho!!). Penso a tutto quanto abbiamo scritto e testimoniato nel libro contenente i saggi del convegno Te Diegum (edizione Leonardo Mondadori).
Tocca a Galluppi l’onere della confutazione degli argomenti scritti. Rinvio a quelli per chi volesse sapere perché quanto egli scrive non risponde al vero. Ne cito solo uno: la cocaina non è doping (semmai il contrario!), anche se il moralismo benpensante delle organizzazioni sportive internazionali la mantiene tuttora nell’elenco delle sostanze proibite!
Le invettive facili sono deprecabili. Meglio trasgressivi che codini e bacchettoni. Per capire le radici culturali del ‘pensiero meridiano’, alternativo a quello vagamente ispiratore del nostro prodigo commentatore e censore, rinvio, ben più che al nostro volume (un divertimento da innamorati), ai saggi di Latouche e Cassano. Leggendoli, forse, chi si identifica nel commento di Galluppi capirà che quello non è l’unico modo di vedere la vita civile e ‘ordinata’ cui egli anela. Per fortuna v’è anche una antropologia diversa da quella essenzialmente protestante della grigia e triste ‘Mittleeuropa’.

di Guido Clemente di San Luca

da Fondazione SUDD

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