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Juventus: se batti la Roma, tiferò per te in finale di Champions

Non è un giuramento, è una proposta di contratto: uno scambio di prestazioni. Ho qualcosa da offrire in garanzia

Juventus: se batti la Roma, tiferò per te in finale di Champions

Più che un giuramento, è un contratto

Non è un giuramento nel suo valore religioso. Soprattutto non lo è nella accezione che avevano gli antichi greci, nostri padri fondatori, per i quali il giuramento è promessa solenne di adempiere un determinato obbligo, è una forma di garanzia, che chi giura offre agli altri, perché chiamando gli dei a testimonì di quanto afferma o promette, si lega col vincolo più sacro e più temuto e attira la vendetta divina sul suo capo nel caso che sia spergiuro. L’obbligo che si assume col giuramento è assoluto e deve essere adempiuto in ogni caso. La punizione degli dei raggiunge lo spergiuro anche nell’altra vita; se pare che egli rimanga impunito, la pena cade sopra i suoi discendenti.

La formula rituale

No, così è troppo, e non me la sento! Riconosco che potrei andare incontro allo spergiuro. Piuttosto lo definirei un vero e proprio contratto nel suo valore giuridico. Un accordo tra due (o più parti ) per regolare un “sinallagma”, cioè un legame tra una prestazione è una controprestazione!

Uno di quelli che iniziano con la rituale formula: “Addì 10 maggio 2017, data sacra per il popolo Napolista, innanzi al notaio Dott. Massimiliano Gallo sono presenti il Dott. Vincenzo Imperatore e la società sportiva Juventus F.C. che stabiliscono quanto segue…”.

Ecco questo contratto stabilisce che se la Juventus domenica prossima batterà la Roma, io mi impegno a tifare per i bianconeri nella finale di Champions League del 3 giugno prossimo a Cardiff.

Boom! Boom! Boom!

Troverò qualche resistenza

Al momento della stipula troverò sicuramente una resistenza da parte della società bianconera perché ovviamente noi napoletani siamo considerati “furbi e scaltri” e siccome in questo caso la prestazione (vittoria della Juve contro la Roma) è antecedente di circa 15 giorni alla controprestazione (tifare per la Juve in finale di Champions), nell’immaginario del popolo juventino le probabilità di andare incontro ad un inadempimento contrattuale (da parte mia) sono molto elevate.

Non hanno tutti i torti, li capisco. Hanno bisogno di una garanzia. E sono disponibile a darla.

Una garanzia che nasce dal mio rapporto intimista e confidenziale con la religione.

Sant’Agostino, San Gennaro, San Vicienzo, Madonne e Bambinielli (il figlio di Dio) presenti a casa mia nelle varie forme iconografiche (statue, quadri, stampe, pastori ecc….) sono venerati per intercedere nei confronti di Dio (l’unico da adorare) che ha il potere assoluto.

Vi assicuro che se non vincete domenica, li faccio diventare tutti merengues.

Con simpatia e senza blasfemia

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