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Il vero pericolo di Inter-Napoli è che loro non hanno niente da perdere (se non l’Inter stessa)

La presentazione del match di domani: i nerazzurri sono in un periodo nero, ma si sono ricaricati durante la settimana, per provare a colorare il finale di stagione.

Fare bella figura

Nel forum con Il Nero e l’azzurro pubblicato ieri, Cristiano Carriero scrive così: «Adesso c’è solo chiudere la stagione in maniera dignitosa, sesto posto o no, e chiaramente ottenere almeno una vittoria di prestigio. In un campionato con un solo sussulto (la vittoria casalinga con la Juventus) sarebbe il minimo. […] A maggior ragione vorrei vedere una squadra che gioca per se stessa, per restare all’Inter, cosa che per molti giocatori non è così scontata». Questa è la descrizione del pericolo che il Napoli troverà domani sera a Milano.

L’Inter, per dirla in soldoni, non ha niente da perdere. Può ancora aspirare all’Europa League, ma si tratta di un traguardo marginale. Forse, neanche troppo “inseguito” dagli stessi calciatori e dalla stessa società. I primi, come spiegato da Cristiano Carriero, sono tutti in dubbio; perché Suning ha “promesso” grandi investimenti sul mercato, proporrà una rivoluzione fondata sui grandi nomi del campo (sicuramente) e della panchina (almeno sperano). Accanto a questo disinteresse, c’è poi il discorso sulla necessità di nobilitare la stagione con un risultato di prestigio. L’Inter ha battuto una sola grande squadra, la Juventus. Ha perso contro la Roma per due volte, contro il Napoli, ha pareggiato entrambi i derby; le uniche big del campionato battute dai nerazzurri sono state la Lazio e l’Atalanta, durante il “periodo buono” di Stefano Pioli.

Invertire il trend

L’ultimo successo è proprio quello contro i bergamaschi a San Siro. 12 marzo, una vita fa. Si parlava, a ragione, di una Champions raggiungibile. O quantomeno avvicinabile, ed effettivamente avvicinata, con un rendimento super (11 vittorie in 13 partite). Dopo, il buio. La partita contro il Napoli, preparata tra le polemiche – ma con grande attenzione, con il ritiro e le doppie sedute -, potrebbe essere interpretata da tutti come l’ultima occasione per dare un colore alla stagione. Per risistemare non tanto la classifica, quanto la media punti dell’era Pioli, letteralmente crollata nell’ultimo periodo (oggi 1.8 punti per match, era pari a 2,4 dopo Inter-Atalanta).

Un po’ la legge dei grandi numeri, un po’ la probabile voglia di rivalsa dei nerazzurri dopo un periodo nero, un po’ l’orgoglio da riassettare, l’onore da mantenere. Inter-Napoli  sarà difficile per tutta questa serie di motivi. I giocatori non vorranno perdere l’Inter. Intesa come riconferma e come “simbolo” di squadra forte, di alto livello. In attesa della prossima stagione.

Tatticamente

La squadra di Pioli gioca un calcio intenso, basato su principi riconoscibili: pressione sui portatori di palla, apertura sugli esterni, supporto dell’intera squadra in entrambe le fasi. I problemi nascono quando la condizione, fisica e mentale, non è ottimale. Oppure, come spiegato sempre da Cristiano Carriero, quando «l’obiettivo sfuma e si palesa il crollo». Il ritiro punitivo imposto dalla società aveva proprio l’obiettivo di recuperare certe misure emotive per induzione, sposando il tutto con un lavoro tattico approfondito. Domenica sera vedremo se questa serie di scelte avrà dato frutti.

Perisic-Icardi-Candreva sarà il tridente, probabile l’utilizzo di Joao Mario come terzo di centrocampo davanti al solito Doble Pivote, formato da Gagliardini e Kondogbia. Sicura la titolarità del primo, da verificare quella del secondo. Quasi certo l’utilizzo della terza linea a quattro, anche se Pioli ha tentato qualche esperimento di difesa a tre. Verificheremo anche questo direttamente a San Siro.

I precedenti recenti sono tutti negativi, o quasi: il Napoli non vince nella Milano dall’ottobre 2011, uno 0-3 da ricordare. Dopo, due pareggi e due sconfitte. L’ultima, quella dell’anno scorso firmata da Icardi e Brozovic, sancì il definitivo addio allo scudetto. Lo scudetto di quest’anno si chiama secondo posto, e passa necessariamente da Inter-Napoli. Speriamo di invertire il trend, anche noi.

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