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Più che agli arbitri, il Napoli si dedichi alle analogie tra Torino e Madrid

Anche con la Juve il vantaggio è durato dieci minuti. Anche con la Juve siamo stati impreparati sui cross. Il risultato è stato lo stesso: 3-1, da 0-1. Nota positiva: Rog

Più che agli arbitri, il Napoli si dedichi alle analogie tra Torino e Madrid

Allarmismi infondati

Gli osservatori esterni cercheranno ora il male oscuro che colpisce una squadra sconfitta tre volte su quattro in un paio di settimane, dopo aver vinto tante partite dando spettacolo e segnando caterve di gol.

Qualche preoccupazione c’è, ma gli allarmismi eccessivi mi sembrano infondati.

Al di là dei demeriti del Napoli, che non mancano, due delle tre sconfitte sono arrivate contro squadre dotate di classe e ricche di top player, in possesso di una superiorità tecnica e di un’esperienza non ancora colmata.

Si tratta non a caso della squadra più titolata al mondo e di quella più titolata in Italia. Squadre capaci di imporre, oltre che il proprio gioco e la propria organizzazione, tanta pressione psicologica sugli avversari.

La terza sconfitta è arrivata per mano di una squadra ben guidata, organizzata a sua volta, piena di giovani talenti, con la testa libera e tanto in forma. E che meritatamente occupa il quarto posto in serie A.

Cerchiamo di capire i motivi della sconfitta

I social, i media e i tifosi si concentrano ora soprattutto sull’arbitraggio del romano Paolo Valeri, sicuramente non impeccabile, anche se è ormai consuetudine discutere di arbitri quando gioca la Juventus.

Al netto degli errori arbitrali, che non sono mancati e che sui quali si può discutere a torto o a ragione, sarebbe però riduttivo relegare tutta l’analisi della partita limitandosi al solo arbitraggio, per vivisezionare il quale sicuramente si sono già ben organizzati moviolisti, complottisti, negazionisti e tutti quelli che giudicano l’andamento della partita solo in funzione del giudice di gara.

Questo clima non ci serve a capire gli eventuali motivi che ci sono dietro la sconfitta. Non ci serve a crescere e a migliorare.

A mio avviso è invece importante analizzare alcune analogie tra la sconfitta di ieri e quella di Madrid, a parte il medesimo risultato.

La squadra aspetta il pareggio come un fatto ineluttabile

Tanto per cominciare, in entrambe le partite il Napoli è passato per primo in vantaggio, in trasferta e su un campo ostico. Sarebbe una nota di merito rispetto alla crescita della squadra.

Però purtroppo il caso vuole che, in entrambe le partite, il Napoli sia rimasto in vantaggio esattamente lo stesso tempo, ovvero per circa 10 minuti, anche se a Torino c’è stato l’intervallo di mezzo.

Come se la squadra aspettasse il gol del pareggio come un fatto ineluttabile, incapace di bloccare la reazione avversaria per mantenere il prezioso vantaggio più a lungo, una cosa che quando riesce dà sempre più coraggio man mano che passa il tempo.

Il fattore più grave è che in ambedue le partite i gol avversari sono arrivati, come troppo spesso accade al Napoli, dopo alcune ingenuità nella gestione del pallone, o dopo errori individuali.

L’autolesionismo

Perdere palloni su rimesse laterali a proprio favore, o mentre si è in comodo possesso palla in uscita dalla propria metà campo, talvolta con la propria squadra in vantaggio su campi difficili, rasenta l’autolesionismo.

Non mi soffermo sui dettagli dei rigori, piuttosto mi chiedo come possa una squadra di vertice gestire male o perdere il pallone così facilmente e concedere agli avversari degli spazi tali da consentire loro di ritrovarsi liberi da marcature, di arrivare facilmente in zona tiro o addirittura rimanere da soli davanti al portiere in maniera così semplice.

Anche perché, oltre ai gol e ai falli da rigore, alcune occasioni avversarie, sia a Madrid che a Torino, sono state nette, ed in alcuni casi solo la bravura di Reina ha impedito facili segnature. Vedi l’occasione di Benzema a Madrid a fine primo tempo e la doppia occasione di Mandžukić e Lichtsteiner a Torino, tutti calciatori liberi da marcature davanti al nostro portiere.

Napoli ancora una volta impreparato sui cross

Poi ancora una volta il Napoli è stato impreparato sui cross, i gol di Benzema a Madrid e Higuain ieri sera nascono da errati posizionamenti e indecisioni di difesa e portiere.

Sia a Madrid che a Torino, grazie all’organizzazione di gioco avversario, il Napoli ha costruito ben poche occasioni, mentre ne ha concesse molte di più agli avversari.

L’atteggiamento del Napoli allo Juventus Stadium è stato sicuramente meno timoroso rispetto a Madrid, anche se di contro, rispetto al Bernabeu, ieri sera si è vista una reazione più blanda dopo i gol avversari, tanto che non si sono contate reali occasioni da rete nella ripresa.

Sarebbe stato bello vedere la stessa rabbia espressa a parole nel post partita trasformata invece in rabbia agonistica in campo, sotto forma di azioni di gioco e occasioni da gol.

Alla fine ci tocca tornare a casa esattamente con lo stesso risultato e soprattutto con le stesse prospettive aritmetiche di rimonta, o per meglio dire, con lo stesso obbligo di vittoria con due o più gol di scarto per passare il turno.

Concentriamoci sulla correzione degli errori

Non mi permetterei di dare alcun consiglio a Maurizio Sarri, forse la cosa migliore sarebbe quella di concentrarsi sulla correzione di questi errori più che sfiancarsi psicologicamente pensando all’arbitraggio.

Un commento a parte lo merita il direttore Cristiano Giuntoli, che ringraziamo per essere finalmente intervenuto in tv e del quale finalmente l’Italia conosce il volto e la voce.

Sarebbe stato bellissimo se fosse intervenuto anche altre volte, per esempio a Genova al posto di Sarri e soprattutto a Madrid al posto di De Laurentiis.

In questo modo tante chiacchiere e polemiche intorno al Napoli si sarebbero spente prima ancora di nascere.

Per chiudere con l’ottimismo, una nota positiva c’è. Ha il nome di Marko Rog, e naturalmente dell’allenatore che l’ha fatto giocare. In futuro il giovane croato potrebbe essere l’arma in più per aggredire e saltare gli avversari, una pratica che è abbastanza in disuso in questo Napoli.

La rabbia accumulata dovrebbe essere tanta. Aspettarsi una reazione a Roma è lecito, anche se i giallorossi sono in un momento di forma straordinaria.

Speriamo di non disperdere tutto in chiacchiere e polemiche, e di essere capaci di dimostrare sul campo che il bel Napoli non si è perso per strada.

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