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La Gazzetta: «Il 26 maggio il via al processo sportivo alla Juventus»

Il padre di Rocco e Michele Dominello durante l’udienza preliminare di “Alto Piemonte”: «Rocco non è mai stato un boss, riceveva biglietti solo in quanto ultras».

La Gazzetta: «Il 26 maggio il via al processo sportivo alla Juventus»
Andrea Agnelli

Scrivono Gazzetta la Stampa

Il 26 maggio si aprirà il processo sportivo contro la Juventus. Il processo penale “Alto Piemonte” è in corso, e intanto registra un piccolo grande colpo di scena: Saverio Dominello si dissocia ufficialmente dalla ‘Ndrangheta. Condannato nel 1996 per reati di stampo mafioso, il padre di Rocco Dominello spiega di essersi completamente staccato da questo tipo di vita del 2012, anno in cui lascia la ‘ndrina dei Pesce fino al 2012. Le parole di ieri durante l’udienza preliminare del processo – una dichiarazione spontanea rilasciata al Gup – sanciscono l’addio alla vecchia vita, e sono riportate da Gazzetta dello Sport e da la Stampa (edizione torinese).

«Sono stufo di questa vicenda che ha portato danni alla mia famiglia, non voglio il marchio infamantedella ‘ndrangheta sui miei figli che non c’entrano. Rocco riceveva i biglietti semplicemente perché era il referente di un gruppo di tifosi. Non era un boss. E non lo è mai stato. Ora non ho paura di vendette, neanche che mi sparino in testa». Testa tra le mani dietro le sbarre, Dominello avrebbe parlato anche della totale inconsapevolezza della sua famiglia rispetto ai suoi legami con la criminalità organizzata.

«Io sono spazzatura, rispetto ad Agnelli»

Altre dichiarazioni di Dominello padre sono state divulgate da Domenico Putrino, il suo legale: «Mi dispiace che Andrea Agnelli sia finito in mezzo a questo show mediatico. Io sono spazzatura e gli Agnelli non vogliono entrare in contatto con la spazzatura». Presente in aula anche l’altro figlio Michele, condannato in primo e in secondo grado nel processo “Colpo di coda”. Avrebbe confessato che il padre «ha fatto bene» a tenere questo comportamento.

La Gazzetta scrive anche di un chiarimento fatto da Dominello senior su un contrasto tra il figlio Rocco e Andrea Puntorno, ex capo ultrà, leader dei Bravi Ragazzi arrestato nel 2014 per un affare di droga. «Saverio Dominello sarebbe intervenuto per dirimere un contenzioso tra i due, e perciò avrebbe pranzato con Renato Macrì, nipote del superboss Mario Ursini, mediatore tra le diverse ‘ndrine a Torino. Avrebbe aggiunto di essere andato lì per difendere il figlio, non specificando il motivo del contrasto: si presume che siano questioni di stadio, quindi di biglietti. Insomma, un incontro tra mafiosi per sedare conflitti tra ultrà».

 

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