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Napoli, il Bernabeu può diventare un tuo alleato. Parola di madrileno

Dopo otto anni nella capitale spagnola, so che lo stadio del Real è sempre pronto alla critica feroce. Ecco perché, per il Napoli, l’occasione è soprattutto di tipo mentale.

Napoli, il Bernabeu può diventare un tuo alleato. Parola di madrileno

Madrid: il sogno, l’opportunità

Un’opportunità, o forse un sogno. Madrid, almeno la sponda Real, da sempre è abituata a veder sfilare al Bernabéu i più grandi giocatori della storia del calcio (si, voi amici napolisiti ci terrete a ricordare che il più grande giocò con una certa regolarità al San Paolo di Napoli, non a Madrid). È difficile impressionarli o spaventarli, sanno come gestire le grandi partite, è difficile vederli sbagliare un colpo, undici Champions vorranno dire qualcosa no? Va anche detto che Zidane è un grande allenatore, sicuramente la rivelazione qui in Spagna e con Ranieri una delle sorprese più grandi della stagione passata, e che con la sua conoscenza del calcio italiano sicuramente preparerà la partita al meglio.

L’occasione è mentale

Però ritorniamo all’opportunità, perché forse, sì, c’è una speranza. Uno stadio freddo, tutto il contrario dell’ambiente incredibile del Calderón (che peraltro quest’anno chiuderà i battenti, chi non ha visto almeno una partita lí non immagina cosa possa dire avere uno stadio cantando e saltando all’unisono, dalla curva fino alla tribuna autorità, indipendentemente dal risultato…), e un pubblico sempre pronto a criticare i suoi giocatori non appena rendono al di sotto alle (loro) attese.
L’occasione è mentale, bisognerebbe dare tutto nei primi 20 minuti e cercare di metterli in difficoltà, provare a mandarli in confusione, metterli di fronte a una partita molto più dura di quanto abbiano immaginato. Se il Napoli riesce a fare veramente paura, e si ha tutte le carte in regole per farlo, stasera può essere una serata divertente, poi si penserà al ritorno.

Ho visto qualche partita qui negli ultimi 8 anni a Madrid, e la mia sensazione e che quando il Real, o il Madrid come si chiama qui, e quando iniziano a giocare al loro ritmo diventa difficile per tutti, dal Barcellona in giù. Però ricordo un’altra squadra italiana che gioco qui le semifinali di Champions pochissimo tempo fa (non la nominiamo), un pomeriggio di caldo fuori dal comune, con Pirlo sostituito sfinito. Era dura già solo stare seduti nello stadio. Però il Real si trovò di fronte una squadra motivatissima e che correva e che non mollava mai. Beh, ricordo che contro qualsiasi previsione, il Madrid si ritrovò fuori dalla coppa. Quel giorno i tifosi madridisti erano piuttosto increduli, anche se con la loro sportività furono i primi a fare i complimenti agli avversari. Questo, sì, succede con frequenza in Spagna.

L’avvocato del diavolo è Maradona

Per questo dico che anche oggi c’è una grande opportunità, come nel film “L’avvocato del diavolo” quando Al Pacino dice a Keanu Reeves di non farsi notare quando entra in una stanza o in una riunione, che aspetti il momento giusto per attaccare e vincere. Entriamo in campo e proviamo a rappresentare il calcio italiano che poco a poco sta tornando protagonista in Europa, anche grazie alle grandi prestazioni che il Napoli offre ormai con regolarità da anni. Proviamoci in tutti i modi, se andrà bene sarà una notte storica e se no l’importante è non avere rimorsi, quando si gioca nella e per la storia l’importante è esserci.
E il Napoli stasera ci sarà, e poi, detto tra noi, chi non ha paura di una squadra motivata nello spogliatoio dal Diego?

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