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Napoli-Fiorentina 1-0, pagelle / San Giuseppe Maria Callejon, il ‘malamente’

I voti della strana coppia: subito una statua a Reina, Albiol formica operosa, Insigne mattatore

Napoli-Fiorentina 1-0, pagelle / San Giuseppe Maria Callejon, il ‘malamente’

Le pagelle della strana coppia Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia

REINA – Oppone la mano alla nasata a colpo sicuro di Astori. Salva ancora sul folletto Chiesa, figlio d’arte. Decisivo. E dopo sei partite non subisce gol. Qualcosa è cambiato, in meglio – 7

Fabrì, non è che qualcosa è cambiato, è che forse non ha mai fatto una partita come quella di stasera, almeno negli ultimi due anni! Manda in angolo su Chiesa, al  21’ fa una parata di istinto mai vista sul colpo di testa di Astori, al 55’, su Chiesa che fa i numeri, meriterebbe una statua – 8

La rabbia del labbro

HYSAJ – Innescato da Callejon, con il quale stasera corrisponde d’amorosi sensi, Ilaria cara, fa una magnifica discesa che poi sciupa con un cross che gli parte troppo forte. Lotta e difende come non mai. Contro la Viola, entrambe le fasce sono una sorta di ottava meraviglia. Finisce con un’espulsione al novantesimo, non prima però di compiere una bella chiusura su Borja Valero – 7

Ti dico la verità, l’ho trovato più altalenante di come lo hai visto tu. Mi è piaciuta tanto la corsa incredibile che ha preso al 75’: per quanto hanno speso tutti mi ha fatto impressione. Ha rischiato persino di fare gol e il fatto che non ha mollato pure mi è piaciuto assai. Credo che l’espulsione sia stata nell’aria da quando si è spaccato il labbro: si è incazzato. Ci sta – 6,5

Il centrale che protegge

ALBIOL – Una gigantesca formica operosa, con una quantità impressionante di palloni toccati. Ancora una volta, lì sul centrosinistra, occupa con sicurezza il ruolo di regista difensivo. Nel finale un doppio colpo di testa a liberare – 7

Ottimo, sia in difesa che in impostazione. Un centrale che te lo manda solo il cielo, uno così. Con lui in campo come stasera pensi che non potrà succedere nulla a quella porta azzurra – 7,5 

MAKSIMOVIC – Non fa errori madornali e già questa è una notizia. Prosegue la sua integrazione nell’ortodossia sarrita e c’è persino qualche lieve motivo d’ottimismo. Da segnalare un lancio di 40 metri – 6,5

L’hai detto benissimo: partita senza infamia. Sto – 6

La chiusura di Maggio

STRINIC – La fascia sinistra è una gioiosa macchina da guerra, che fa sfracelli, a partire da Strinic, che gioca ancora meglio di Milano. Non a caso paga dazio con la sostituzione – 7

Fino all’infortunio mi è parso insostituibile per come stava giocando… – 7

MAGGIO dal 60’ – Si butta di testa per fermare Kalinic. Passa finanche a sinistra dopo l’espulsione di Hysaj – 6

…poi è arrivato lui. ma che chiusura ha fatto su Kalinic al 73’??? – 6,5 

ZIELINSKI – Meno spaccone del solito, ma il centrocampo di questo martedì sera è sostanza pura, una linea Maginot inscalfibile. In ogni caso se ne va via un paio di volte – 6

Difende con sacrificio e ci mette i soliti (piccoli, stavolta) sprazzi di fantasia – 6  

L’apertura di Diawara

DIAWARA – Sa sempre dove mettere la palla: è il navigatore che guida la squadra. L’azione del gol origina dal suo piede: da Diawara a Insigne, indi Hamsik e Callejon. Avendo cervello, tenta la beffa di testa, da fuori area al 77’ – 7

L’apertura per Hamsik, al 54’, è qualcosa di straordinariamente bello. Grazie per avermelo lasciato dire – 7  

La giocata al buio

HAMSIK – In ripresa rispetto a Milano. La sua intesa con Insigne fa parte del Dna di questa squadra. È suo l’assist per Callejon – 6,5

Molto più che un assist: il paradigma dell’ultimo mese. La giocata al buio, il passaggio senza vista, la nebbia davanti e il calcio nella testa. Potremmo intitolarlo così questo meraviglioso quadro. Lo stanno facendo un po’ tutti  (fantastico come lo ha fatto Mertens, col Milan). Un bellissimo passaggio al buio ma preciso al millimetro per la testa di quel genio di Callejon – 7  

ALLAN dall’82’ – Il tempo di menare qualche calcio e riprendere palla – senza voto

E come mena lui, nessuno – sv  

Il malamente con la calza di Diabolik

CALLEJON – San Giuseppe Maria Callejon merita gli onori degli altari. Più per la fase difensiva che per il gol. E abbiamo detto tutto. Notevole anche il balletto festoso – 7,5

Costringe Tata alla respinta di pugni al primo tempo. Quando poi Hamsik lo serve in modo così preciso non manca all’appuntamento (una piccola nota: i telecronisti Rai avevano appena ricordato la possibilità dei supplementari, Fabrizio caro, io già mi vedevo ad attendere le pagelle tutta la notte, il Napoli ha pensato bene di castigarli segnando). Non solo segna, ma si tiene stretto il punto fino alla morte procurando ammonizioni ed espulsioni come non ho visto fare mai. Spesso parliamo dello scugnizzo Mertens, o del napoletano Insigne, ma il vero ‘malamente’, in questa squadra, è lo spagnolo in calzamaglia nera come Diabolik – 9

L’innamorato maldestro

PAVOLETTI – Al primo vero appuntamento d’amore con il San Paolo. E come tutti gli innamorati si dimostra timido e un po’ maldestro. Bisogna ancora conoscersi e lui ha cominciato a farlo. Questione di tempo, almeno così spera. Il tabellino è arido: un buon controllo e poi tiro alto, una sponda all’indietro buttata via – 6

Sul colpo di testa dove non arriva, a onor del vero, bisogna dire che c’era fallo da maglietta quasi strappata. Era la sua prima volta, si perdona anche il peggior amante. Assolviamolo – 6

MERTENS dal 63’ – Con lui in campo, il Napoli torna una donna mobile e quei tre là davanti sono mobilieri rinomati. Di più, rinomatissimi – 6

Era tutto talmente bello, stasera, che non ha dovuto metterci nemmeno troppa fatica – 6  

Il sovrano della sinistra

INSIGNE – Mattatore e sovrano di questa sinistra napoletana. Due traverse che ancora abballano e numeri da capogiro – 7,5

Fabrizio, io l’ho trovato dirompente. Bellissimo – 7,5  

Finalmente, la hazzimma

CALZONA – Comincia a portare fortuna il buon Calzona. E sono due i turni superati con lui in panca – 7

Una squadra ferale, mortifera, distruttiva, con la ‘hazzimma’. Il risultato? Una bellissima vittoria con sofferenza, pure nostra, per carità, e non perché non abbiamo giocato bene, anzi, ma perché siamo abituati ad un altro Napoli, un Napoli in cui il nervosismo che si è visto negli ultimi dieci minuti avrebbe potuto rivotarci il risultato contro come un rimpallo sfortunato, un Napoli spesso artefice dei suoi mali, poco maturo, per niente consapevole. Tu credi alla magia, Fabrizio? Io a volte sì. Credo che se tutti fossimo più consapevoli delle nostre capacità, dal bambino a scuola al maestro quando insegna, al dipendente delle poste, al giornalista che fa un titolo, il mondo girerebbe forse nel verso giusto, la vita sarebbe più frizzante, tosta, meno fatalista e molle. Il Napoli consapevole di se stesso e della sua forza, Fabrizio, diventa micidiale. Calzona mi è simpatico assai, ma il voto è a Sarri, che, persino, schiera Pavoletti titolare. È un cambio di mentalità – 7

ARBITRO DOVERI – Garantisce suspense negli ultimi dieci minuti, senza eccessivi danni – 6

C’è una sola domanda da fare: cosa avrà scritto l’arbitro dopo aver ammonito uno che non aveva numero né cognome sulla maglietta da circa 20 minuti? – 5,5

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