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Callejon, più che una maglia sudata. Quando gioca male, è da sei

IL Napoli ha finalmente mostrato la capacità di leggere la partita. Bene anche Insigne e Reina. Non mi è piaciuto lo striscione in curva B

Callejon, più che una maglia sudata. Quando gioca male, è da sei

Bello sporco e cattivo

Bello, sporco e cattivo. Nella parodia del titolo del famoso film di Scola c’è il Napoli che ieri sera ha eliminato la Fiorentina dalla Coppa Italia, guadagnando la terza semifinale in quattro anni.

È stato un Napoli a tratti bello come sempre, con il suo fraseggio stretto, la palla sempre a terra e giocata di prima, le sovrapposizioni sulle fasce, i cambi di gioco e il pressing alto. Ma è stato anche un Napoli cattivo, capace di punire i viola nel loro momento migliore, con un’azione da mostrare nelle scuole calcio. Ed è stato un Napoli sporco, che ha messo gli ultimi 10 minuti (e i 6 di recupero) sul piano dei nervi, della provocazione e dello scontro fisico.

Saper leggere la partita

Una squadra che ha mostrato finalmente la capacità di leggere la partita in tempo reale, adattandosi alle necessità e non facendo prevalere il proprio senso estetico su quello pratico. “Abbiamo giocato una partita seria”, ha detto Callejon a fine partita, dando la sensazione di aver scelto l’aggettivo con la stessa accuratezza e naturalezza con la quale sceglie i tempi di inserimento nell’area di rigore avversaria. Sarri dal pulpito (era ancora squalificato) deve essere stato contento della squadra, questo Napoli sta pian piano cambiando pelle e quella nuova sembra essere proprio una pellaccia difficile da scalfire.
I più arditi ieri sera hanno già postato il calendario del Napoli tra metà febbraio e metà marzo. Molte le suggestioni, dal Real Madrid alla possibile tripla sfida con la Juve. Intanto la prossima partita è con il Palermo e sarà fondamentale continuare la striscia di vittorie.

Ma veniamo al premio maglia sudata per Napoli – Fiorentina:

Al terzo posto: Pepe Reina
Per la seconda partita di seguito si mostra sicuro. Ieri sera ha compiuto due prodezze senza darlo troppo a vedere. La differenza ieri sera, alla fine, l’ha fatta la resistenza delle mani dei due portieri. Quella di Reina ha saputo respingere una poderosa conclusione di Chiesa, quella di Tătărușanu, invece, si è piegata al colpo di testa di Callejon.
Al secondo posto: Lorenzo Insigne
Gli è mancato il gol ieri, e gli è mancata pure la lucidità in due occasioni, quando non ha servito prima Hamsik (dopo un dribbling mozzafiato che sta già facendo il giro di internet) e poi, nel finale, Mertens. Ma al netto di questi errori, Lorenzo ha giocato una partita straordinaria, senza risparmiarsi. Ha colto due traverse e ha tenuto in costante apprensione tutta la fascia destra della Fiorentina, la sua imbeccata ad Hamsik ha dato il la all’azione del gol. Manca ancora qualcosa per essere il campione che potrebbe essere, ma tanta strada è stata fatta.

Mr. Maglia Sudata: Jose Maria Callejon

Non smetterò mai di tessere le lodi di Callejon e di Benitez che lo ha portato al Napoli. Un giocatore totale e dalla costanza impressionante. Da quando è arrivato ha giocato praticamente sempre e le peggiori delle sue partite sono sempre state almeno sufficienti. Ieri sera ha trovato ancora il gol (il secondo giocatore del Napoli ad aver segnato in tutte le competizioni), ma, soprattutto, ha tenuto a bada, praticamente da solo, la Fiorentina che tentava la rimonta. Le sue scaramucce prima in zona difensiva e poi in quella offensiva hanno spezzato il ritmo dei viola e innervosito gli avversari. Nel corso della gara aveva già fatto ammonire mezza difesa viola, nel finale trova il modo anche di ristabilire la parità numerica facendo espellere Oliveira. Se nei 6 minuti di recupero non si è praticamente giocato il merito è tutto suo.
La maglia asciutta per Napoli – Fiorentina viene assegnata allo striscione in curva B
Grandi applausi e commenti entusiastici sia durante la telecronaca che sui social network per lo striscione che invitava calciatori, dirigenti e presidenti a devolvere l’1% del loro stipendio ai terremotati del centro Italia. Sinceramente non capisco il motivo di tante lodi. Chiedere ad altri di praticare la solidarietà mi sembra una cosa molto semplice. La cosa difficile è praticarla in prima persona. Mi è parso un modo populista e infantile di affrontare la questione. Anche volendo ammettere le nobili intenzioni, invitare gli altri, i ricchi, a donare è un’attività inutile. Piuttosto si faccia qualcosa di concreto, ma con le tasche e le braccia proprie.
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