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Sarri: «Il mercato è la cosa più noiosa del calcio, dobbiamo crescere in mentalità»

Sarri ai microfoni di Sky dopo Napoli-Torino; «Abbiamo dato la partita per acquisita, i tre gol subiti sono frutto di un calo d’attenzione».

Sarri: «Il mercato è la cosa più noiosa del calcio, dobbiamo crescere in mentalità»

Maurizio Sarri a Sky nel postpartita di Napoli-Torino

«Io non so niente di Pavoletti, so di Mertens che è un grandissimo giocatore e si sa adattare se lo sposti sul campo. Da attaccante centrale, segna di più. La realtà è che ha delle doti enormi, non ha reso abbastanza in passato. L’unico problema è tenerlo in corda per fargli fare un periodo di continuità. Lui si deve convincere che è un fuoriclasse e può fare sempre la differenza».

L’evoluzione di Mertens come attaccante: «Dries si è adattato al ruolo, ha preso l’abitudine a questa situazione diversa. Con lui in campo, giochiamo molto su scambi in rapidità e quindi gli attaccanti esterni giocano più vicini a lui. Si vede che sta bene e che si esprime bene in questo ruolo. Magari, quando ci abbassiamo un attaccante di ruolo ci può far salire diversamente. Ancora Pavoletti? Faccio un altro mestiere, la cosa più noiosa del calcio è il mercato».

Pretendere di più? «Raramente sono entrato negli spogliatoi incazzato come oggi. Non si possono regalare tre gol, assolutamente. Dal punto di vista qualitativo, siamo a standard molto molto elevati. Siamo stati anche belli da vedere, ma dal punto di vista della mentalità dobbiamo crescere. Dovevamo vincere in maniera netta palleggiando negli ultimi dieci minuti. È anche normale, abbiamo tanti giovani. Però, se vogliamo raccogliere quanto seminiamo con le prestazioni, dobbiamo fare un passo in avanti».

Quando serve il centravanti

«È vero che serve quando abbassiamo il ritmo, ma i gol subiti oggi nascono da una palla rinviata addosso, una mancata copertura sul portiere e un rigore. Certe leggerezze si pagano anche con l’attaccante fisico. Abbiamo dato la partita per acquisita, i tre gol subiti sono frutto di un calo d’attenzione».

Il salto di qualità, vincere i big match: «Noi abbiamo affrontato la Roma in un periodo in cui facevamo fatica, se non era la Roma perdevamo con un’altra squadra. Con la Juve abbiamo vinto l’anno scorso, idem con l’Inter. Abbiamo perso a Torino quest’anno, ma perché facciamo errori. Contro la Juventus non abbiamo demeritato, però abbiamo sbagliato un paio di cose. E abbiamo perso. Per non fare certi tipi di errori, bisogna sempre stare con la testa nella partita».

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