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Il New York Times celebra Totti: «A Roman to the Core, and the Core of Roma»

Uno splendido longform della testata americana dedicato a Francesco Totti: «Un simbolo della Roma, ma anche della città di Roma e di tutto il calcio».

Il New York Times celebra Totti: «A Roman to the Core, and the Core of Roma»

Totti, la fedeltà secondo il NY Times

Un longform per celebrare una carriera che è amore, fedeltà, identità. Francesco Totti finisce sulle pagine del New York Times come simbolo pagano della sua città, come esempio di attaccamento a una squadra, a un club e ai suoi tifosi.

La celebrazione di uno dei più importanti giornali del mondo parte dal racconto di un murales. Quello che tutti abbiamo visto almeno una volta, in foto, la silhouette nera Totti di spalle, con il braccio alzato. Un disegno che spesso viene cancellato o deturpato, ma che viene sempre sistemato. Poi ci sono le parole dello stesso Totti, lettere di assoluta fedeltà nei confronti della Roma e di Roma. «Ho vestito una sola maglia per tutta la mia carriera. È stato fondamentale per me. un qualcosa che ho sempre voluto. Sono uno dei pochi al mondo ad essere tifoso, giocatore e tifoso della stessa squadra».

(quasi) Oltre il tifo

Ma è anche un simbolo, Francesco Totti, che riesce a travalicare i confini del tifo. L’autore del pezzo, Rory Smith, descrive questa dinamica parlando di un altro murales, quello del quartiere San Giovanni – dove Totti è cresciuto. «Il fatto che gli amministratori della città abbiano accettato il murales, anzi l’abbiano addirittura promosso, è un’indicazione di quanto Totti significhi per la città. Il lavoro ritrae figure iconiche della storia moderna di Roma ed è ancora lì, che copre un’intera parete, alta tre piani, indenne dalle attenzioni indesiderate di sostenitori della Lazio. Totti appartiene non solo a Roma, ma anche a Roma. In cambio, vi è un angolo della città che gli apparterrà per sempre».

Totti

Il passato, il guturo

Le cifre, i nomi dei calciatori che sono cresciuti con Totti e che si sono già ritirati: Alessandro Del Piero, Alessandro Nesta e Christian Vieri, e la Serie A di Ronaldo, Zinedine Zidane e Gabriel Batistuta. Proprio di Ronaldo, si parla nella parte finale del pezzo: Totti lo descrive come l’unico calciatore con cui avrebbe voluto giocare. Quella proposta dal Times è una lettura molto legata alla città, al leaderismo identitario di Totti. C’è anche qualche appunto tecnico e tattico, tipo il gol e l’assist preferito dallo stesso Totti o il processo di trasformazione da trequartista a prima punta.

Ma lo snodo centrale dell’articolo è il finale, che parte da alcune sue dichiarazioni. «Mi piacerebbe pensare che nelle squadre giovanili c’è qualcuno che possa fare quello che ho fatto, quello che Daniele De Rossi sta facendo, e rimanere qui il più a lungo possibile. Ma è una cosa difficile, nel calcio moderno. Per me c’è sempre stata più pressione, più responsabilità: sono romano. E ho sempre voluto una sola cosa: indossare questa maglia». Chapeau, anche da parte del NY Times. Meritato, senza dubbio.

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