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Mertens titolare, sarebbe giusto così: il miglior Napoli senza Milik è con il belga centravanti

Il contributo di Gabbiadini, anche nelle sue migliori esibizioni, è stato marginale. Sarri deve premiare il miglior (falso) centravanti di questo periodo senza Milik.

Mertens titolare, sarebbe giusto così: il miglior Napoli senza Milik è con il belga centravanti

Il contributo marginale di Gabbiadini

Alla fine, pare che tocchi (ancora) a Mertens. Alla fine, dovrebbe essere lui il prescelto, ancora una volta, in attesa di tempi migliori. Vale a dire, dell’arrivo di Pavoletti (ormai scontato, o no?) e del ritorno di Milik dall’infortunio. E, lasciatecelo dire, è giusto così. È giusto non per principio, tattico o di valorizzazione della rosa, ma perché il Napoli ha giocato con Mertens falso nueve la sua miglior partita (a Cagliari) e ha vinto a Lisbona. Sì, Gabbiadini c’era con l’Inter e nel primo tempo di Lisbona, ma il suo contributo è stato marginale. Ecco, per dirla semplicemente: tutto quello che di buono si è visto fare da Manolo in quelle due partite sarebbe potuto venire anche da Mertens.

Centravanti di ruolo (o presunto tale)

Spieghiamo quello che vogliamo dire. Quando uno schiera un centravanti di ruolo (o presunto tale) si aspetta un certo tipo di lavoro. Un certo tipo di rendimento, di risultati. Quando parliamo del Napoli, questo non si riduce solo ai gol, ma anche a tutta una serie di movimenti e giocate aggregative. Gabbiadini, più che per la mancanza di gol, viene criticato proprio per questo. Perché è impalpabile, se non in alcuni momenti isolati. Gli stessi momenti in cui riesce a interpretare bene il proprio ruolo in relazione al contesto tattico in cui gioca. Cosa che, con il tempo, è riuscita a fare anche Mertens. Ecco perché, in attesa di Pavoletti e Milik, è giusto che giochi lui. Perché, tra i due, il miglior centravanti – ad oggi – è proprio Dries. Incredibilmente, insospettabilmente.

Noi, inizialmente, eravamo convinti che Gabbiadini fosse la miglior scelta sempre e comunque. Non pensiamo di aver sbagliato del tutto, anche perché basterebbe una prestazione negativa di Mertens per riaprire di nuovo la querelle. È solo che, e in questo caso parlano i fatti, Mertens ha fatto meglio di Gabbiadini. Nonostante non sia un centravanti di ruolo. Certo, poi c’è qualcosa che manca a livello di caratteristiche: una certa occupazione degli spazi in area, una certa fisicità.Cose che fanno centravanti, letteralmente. Questa mancanza, però, viene in qualche modo compensata da un lavoro che è più vicino a quello che vuole Sarri, e che serve al Napoli. Un lavoro che Mertens ha imparato ad assicurarti, pure se magari l’attacco della porta non è quello di Higuain (figurarsi) o di Milik.

Chi è Gabbiadini

È una questione di scelta: senza Milik, e avendo sbagliato nell’inquadrare Gabbiadini, da qualche parte devi perdere. Con Gabbiadini, in questo momento, perdi molto di più che con Mertens. Per farvi capire cosa intendiamo, riportiamo una frase scritta da Emanuele Atturo in un pezzo del sito L’Ultimo Uomo:

Gabbiadini è un tipo di giocatore che gioca talmente bene a calcio – nel senso di toccare e calciare il pallone – da non aver mai dovuto davvero imparare veramente come si gioca, che non è mai dovuto uscire dal giardino del proprio talento.

Noi, a questo giudizio (che condividiamo), aggiungiamo anche una “conoscenza” psicologica del personaggio, non perfettamente in linea con quella dei compagni di squadra – diciamo così. Ecco che, allora, gioca Mertens. Gioca Mertens giustamente, perché non è il centravanti che serve ma quello di cui c’è bisogno in questo momento. L’ha detto anche Sarri, ieri, in conferenza (tra le righe). «Io ho fatto per Gabbiadini quello che ho fatto per tutti gli altri calciatori. Il potenziale di Manolo è altissimo, spero sempre lo tiri fuori al 100%. Nelle ultime partite ha dato segnali di crescita, ma è lui a dovermelo mostrare». Quello che abbiamo detto, chiaro e preciso. Quello che intendiamo quando diciamo che Mertens gioca “giustamente”.

Il bene del Napoli

Il discorso della valorizzazione della rosa e del principio tattico, quindi quello legato allo “svilimento” del patrimonio-Gabbiadini, scolorisce di fronte a tutto questo. Lascia il tempo che trova, perché le esigenze della squadra che va in campo vengono prima di tutto. Il Napoli si è pian piano abituato a essere la miglior squadra possibile dopo l’addio di Higuain, ha fatto la stessa cosa dopo l’incidente a Milik. E ha trovato nell’assetto con Mertens centravanti la sua miglior espressione. E quindi, gioca Mertens. Può dispiacere per Gabbiadini, ma non per il Napoli. Ogni partita fa storia a se, certo, ma quattro-cinque storie sono più pesanti di una sola, o anche di due.

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