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I cinque gesti tecnici di Napoli-Inter: oltre i gol, ovvero il tacco di Gabbiadini e la parata di Reina

Il match di ieri sera in pillole: per il Napoli, le splendide intuizioni di Zielinski e Insigne, oltre a Pepe e Manolo. C’è spazio anche per la girata di Icardi.

I cinque gesti tecnici di Napoli-Inter: oltre i gol, ovvero il tacco di Gabbiadini e la parata di Reina

Il filtrante di Zielinski

Un passaggio che se vogliamo è l’evoluzione di quello che aveva portato al gol di Hamsik in Palermo-Napoli. Lì però si era passati prima da Ghoulam, qui si va a cercare direttamente la linea di corsa del capitano (a proposito, tempistica dell’inserimento super, come al solito) per mandarlo in porta. Certo, c’è da ringraziare il piazzamento scriteriato della difesa dell’Inter, ma è un passaggio al laser. Ah, c’è anche un velo di Gabbiadini a perfezionare il tutto. Qui davvero si è rivisto qualcosa di “sexy”.

 

La girata di Icardi

Lo abbiamo inseguito per tutta l’estate, lo avremmo voluto tanto come centravanti. E in una delle prime palle che tocca decide di andare a pizzicare ancora un po’ i nostri rimpianti. C’è tutto il repertorio del centravanti: il movimento a dettare il passaggio, la protezione del pallone, la giravolta improvvisa, la coordinazione fulminea per la conclusione. Che da posizione semi-impossibile quasi gli riesce, pure. Gran giocatore, Maurito.

 

Il tacco di Gabbiadini

Ci ha provato in tutti i modi, ci ha messo una cattiveria che raramente gli avevamo visto, ma non è riuscito a segnare nemmeno stavolta. Ma negli occhi resta una bella prestazione di Manolo per voglia, intensità, presenza nel gioco e di spirito. Come in quest’occasione, quando in duello con Ranocchia quest’ultimo quasi lo brucia ma lui gli prende il tempo e porta via il pallone con un gran colpo di tacco a liberare Hamsik al tiro. Di un Gabbiadini così c’è davvero bisogno.

 

Il gol di Insigne

Un gol in mischia da corner non sembrerebbe gran cosa. Quello di Insigne invece è un capolavoro di coordinazione. Perché la deviazione di Miranda sulla conclusione di Albiol manda la palla più indietro rispetto alla sua posizione del corpo. Il modo in cui si piega quasi su se stesso per andare a impattare il pallone non è banale. Già prendere la porta, con un muro di difensori davanti, sarebbe notevole. Lui riesce addirittura a incrociarla sul palo opposto colpendola da sotto, in mezzo drop.

 

La parata di Reina su Candreva

Abbiamo chiuso per la prima volta con la porta inviolata in campionato dopo cinque partite. Eppure, ieri sera abbiamo concesso agli avversari più occasioni da gol che in tutte le precedenti quattro. Se la rete è rimasta immacolata, molto merito è del nostro portiere, che ha compiuto almeno tre interventi di livello assoluto. Il terzo, davvero sensazionale. La conclusione di Candreva non è angolatissima, ma secca, ravvicinata e radente al terreno. Il nostro numero uno ci mette grande reattività nello scendere prontamente e uncinare il pallone.

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