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Il Napoli si dimentica di vincere

Il Napoli domina. Segna con Insigne. Poi si specchia nella sua bellezza. E il Sassuolo prima colpisce una traversa e poi pareggia. Bisogna lavorare sulla testa.

Il Napoli si dimentica di vincere
Hamsik (foto Cuomo - SSC Napoli)

Il Napoli pareggia una partita dominata e che sembrava vinta. Fino all’81esimo. La squadra di Sarri torna a giocare come sa e mette sotto il Sassuolo. Avrebbe potuto anche raddoppiare il Napoli ma, come spesso gli capita, è lezioso nei paraggi della porta. E così il Sassuolo di Di Francesco – che già aveva colpito una traversa con Missiroli – pareggia con Defrel che tira al volo su lancio da destra. Mancano dieci minuti e c’è il tempo per un palo di Callejon a colpo quasi sicuro. Non è per cattiveria che diciamo che questa squadra deve lavorare sulla testa. È lì che siamo carenti. È assurdo gettare una partita del genere. Sembra che giochiamo più per l’estetica che per il risultato. È un peccato, perché abbiamo buttato via un’ottima occasione.

Un pareggio che rischia di incidere pesantemente sul cammino del Napoli. Il secondo pareggio consecutivo al San Paolo dopo quello in Champions contro la Dinamo Kiev. Il Napoli fallisce l’aggancio al quarto posto e consente al Sassuolo di fare punti dopo quattro sconfitte consecutive.

È una partita difficile da commentare. Sembrava la partita della rinascita del gioco di Sarri. Quelle trame euclidee che tanto hanno impressionato lo scorso anno. Un calcio lineare ed efficace che però come al solito fatica a tradursi in gol. C’è voluta una deviazione di Cannavaro su gran tiro di Insigne alla fine del primo tempo. Vantaggio meritato che il Napoli sembrava stesse controllando agevolmente. Poi il pareggio.

La partita

Ampio turn over deciso da Sarri. In difesa, Chiriches per Albiol e Strinic al posto di Ghoulam. In mediana si torna all’antico, con Allan Jorginho e Hamsik. Avanti, Gabbiadini tra Insigne e Callejon. Tutti calciatori nel Napoli già lo scorso anno. Tornano in panchina Diawara, Zielinski e Mertens.

Si rivede il Napoli di Sarri, soprattutto dal quarto d’ora in poi. Il Napoli che gioca palla a terra e ruota attorno a Jorginho (finché ha retto con i polmoni) e, soprattutto, ad Hamsik. Sontuosa per almeno 75 minuti la prestazione del capitano. L’inizio è sotto tono. Nei primi quindici minuti c’è spazio solo per le ammonizioni: Strinic, Peluso, Allan. Il Napoli comincia l’assalto al17esimo con un tiro telefonato di Callejon. Da questo momento, c’è solo il Napoli.

Gli azzurri prendono coraggio, il Sassuolo perde baldanzosità. Sale in cattedra Insigne che vede Consigli fuori dai pali e prova un tiro da 45 metri, alto. È ancora Insigne, al 22esimo, a sfiorare il gol con il suo tiro a giro: alto di pochissimo. Il Sassuolo non supera più la metà campo e quando lo fa si imbatte in Koulibaly che ringhia e azzanna, e va persino sul fondo a crossare dopo un uno-due con Jorginho  .

È il Napoli di Sarri formato “Unisci i puntini” della Settimana enigmistica. Jorginho fa spesso da perno per le ripartenze. Come al 37esimo, quando fa da vertice di un triangolo che consente ad Allan di uscire da una situazione delicata al limite dell’area del Napoli. Palla ad Hamsik che dal centrocampo si invola verso la porta e viene messo a terra al limite dell’area da Mazzitelli che viene ammonito. Nel frattempo, Politano non ce la fa e al suo posto entra Ricci.

Sontuosa partita di Hamsik

Al 42esimo il gol. Superbo lancio di Hamsik per Insigne che si invola sulla sinistra, si accentra e fa partire uno dei suoi destri che va a morire sotto la traversa complice una deviazione di Paolo Cannavaro. Insigne torna a segnare al San Paolo e festeggia con una corsa sotto la curvaB. Vantaggio meritato. Insigne non segnava al San Paolo dal 10 aprile: Napoli-Verona 3-0,realizzò un rigore. Su azione dal 22 febbraio: Napoli-Milan 1-1.

Secondo tempo. Sembra una pura formalità. E proprio come nel film di Tornatore, con Polanski e Depardieu, non si rivela tale. Il Napoli sfiora il gol in più contropiedi ma non è mai realmente incisivo. Anzi, il più pericoloso è il Sassuolo che colpisce la traversa con Missiroli su cross da destra di Ricci. Sempre da destra, partirà l’azione del pareggio.

Gabbiadini si mette in mostra quando si avvia verso la panchina per dare il cambio a Mertens. Il belga si fa subito ammonire e salterà l’Inter. Ma dà verve in attacco. Il Napoli sfiora un paio di gol. Uno con Insigne in scivolata. Un altro in contropiede ma Mertens serve male Lorenzo. Il Napoli è in controllo. Corre anche. Dimostra che la condizione fisica c’è. Sul corridoio di sinistra, Insigne e Hamsik si divertono ma non concretizzano. E proprio su quella fascia, invece, il Sassuolo ci fa male.

Sarri ci aveva provato a mettere fisicità. Fuori Jorginho (stanco), dentro Diawara. Arriva il gol e nei dieci minuti finali c’è tempo per il palo di Callejon. Non sappiamo che cos’abbia il Napoli. Saremmo portati a dire nulla. Anche se la classifica parla chiaro. C’è tempo per riprendersi. Occorre maggiore cattiveria. Maggiore determinazione. Peccato. Poteva essere la serata di una ritrovata serenità.

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