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Fare gol non è tutto, nemmeno per un centravanti. Parola di Guardiola

Le critiche mosse da Guardiola a Aguero hanno aperto un dibattito in Gran Bretagna: pressare e rompere il gioco altrui è più importante.

Fare gol non è tutto, nemmeno per un centravanti. Parola di Guardiola
Il Guardian e il ruolo del centravanti

Il dibattito calcistico in Gran Bretagna sembra più interessante di quello italiano. Il Guardian on line tiene in bella vista da un po’ un’analisi di Jonathan Wilson che recepisce le recenti considerazioni sul ruolo di centravanti fatte da Klopp, Guardiola e anche da Antonio Conte. Il tema: è possibile essere non proprio soddisfatti di uno come Aguero che nonostante gli infortuni ha segnato 109 gol negli ultimi cinque campionati? O, ancora, di Sturridge e Diego Costa?

È possibile, ad ascoltare le parole dell’allenatore del Manchester City che di Aguero ha detto: «Il punto non è quanti gol segna, perché siamo contenti dei suoi gol». Il punto è un altro: è la partecipazione al gioco e, soprattutto, il ruolo di primo difensore nell’andare ad attaccare la squadra avversaria e nell’impedirle di creare gioco. Il frontman del pressing, insomma. Non solo – aggiungiamo – come fece Pruzzo a Roma andando sistematicamente a infastidire Krol come da indicazioni di Liedhiolm. L’articolo regala una chicca quando sottolinea che non c’è nulla di nuovo sotto il sole e che il dibattito nacque in Austria con Matthias Sindelar probabilmente il primo, inconsapevole, falso nueve della storia del calcio.

Il primo a interpretare il ruolo di attaccante come primo difensore alto è stato Puzach nella Dinamo Kiev e subito dopo Cruyff nell’Ajax e Hunt nel Liverpool. I gol non sono tutto e quel che oggi Guardiola invidia sono i numeri di Firmino che nel Liverpool quest’anno ha percorso una media di 11,5 chilometri a partita, a una media di 78 sprint a partita, con tre tackle e 0,7 palle intercettate. Poi ha segnato anche quattro gol ma non è fondamentale. Cifre sensibilmente più efficaci di quelle di Aguero che ha coperto 9,9 chilometri a partita con una media di 64,3 scatti, Kun che è lo scorso anno correva decisamente meno: 8.9 chilometri a partita con una media di 44 scatti a partita. Aguero ha già cambiato il suo gioco e lo cambierà ancora perché segnare non è tutto, nemmeno  per un centravanti.

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