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Intralot sulla maglia della Nazionale, Altobelli: «Una vergogna»

L’ex campione del mondo intervistato da Repubblica. Damiano Tommasi a Avvenire: «Sono preoccupato, la Figc poteva evitarlo»

Intralot sulla maglia della Nazionale, Altobelli: «Una vergogna»

Intralot, colosso del betting e quindi delle scommesse, sponsor della Nazionale di calcio fa discutere. E non poco. Ieri i senatori del Pd Mirabelli e Vaccari hanno definito partnership inaccettabile, oggi Repubblica, Il Giornale e Avvenire tornano sul tema. Il quotidiano diretto da Mario Calabresi lo fa con un’intervista ad Alessandro Altobelli, campione del mondo con l’Italia nel 1982, protagonista a Mexico 86, in tutto 61 presenze e 25 reti con la maglia azzurra. L’ex attaccante dell’Inter definisce una vergogna l’accordo tra Figc e Intralot. «La Nazionale ha dato un brutto esempio, la nostra maglia era senza sponsor. Oggi quella stessa maglia azzurra è diventata nera per la vergogna». E ancora: «Lo sanno quanti padri di famiglia, donne, anziani, buttano via stipendi? Perché il gioco è una malattia. Una malattia contagiosa. Bisogna curarlo, non incentivarlo. Durante la presentazione dell’accordo ho visto che addirittura mostriamo stampato quel nome sulla maglia azzurra, che è il sogno di tutti. È stata una brutta notizia per me».

Ad Avvenire Damiano Tommasi, presidente dell’associazione italiana calciatori, dichiara: «In consiglio federale non se n’è mai parlato. Sono preoccupato come genitore, perché sappiamo bene a quale pubblico si rivolgono le agenzie, il pubblico dei nativi digitali. La Figc, per ragioni di opportunità, poteva evitarlo».

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