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L’accoppiata caffè-sambuca e l’urlo “The Champions”

L’accoppiata piaceva a mio padre. Due imprenditori del centro-Italia hanno contribuito al tifo del Napoli.

L’accoppiata caffè-sambuca e l’urlo “The Champions”

Fuori dello stadio ho trovato i venditori di caffè Borghetti. Un caffè “antico” venduto sulle gradinate e fuori del San Paolo, fin da quando ero ragazza.

Ora ho sentito e visto che, oltre al caffè, si vende anche la sambuca Molinari nella sua bella bottiglietta trasparente. Forse era già da tempo che si vendeva questa accoppiata.

Ma non me ne ero mai accorta. Ricordo che il mio papà, vecchio marinaio, era solito mescolare il caffè con la sambuca. Diceva che “corretto” era più buono e più digeribile.

Se non ricordo male, il caffè Borghetti è un liquore al caffè e che, quindi, mescolato a un altro liquore, diventa una “bomba”.

Vuoi vedere che l’urlo “The Champions” cantato a squarciagola dai tifosi (tale da fare innalzare di qualche grado d’intensità le scale che misurano la forza dei terremoti) dipenda da questo miscuglio? Vuoi vedere che, in fin dei conti, dobbiamo a due imprenditori del centro Italia, anconetano l’uno, civitavecchiese l’altro, il nostro proverbiale “tifo” per la squadra?

E tuttavia, non credo che, in questi giorni, se ne stia bevendo molto perché a voler ricordare le etichette apposte sulle prime bottiglie dell’omonimo caffè compariva questa piccola poesia:

“Nel’Eden mistico

nel fiero bosco

ne’ l’onda indomita

nel ciel più fosco

Dai climi torridi

insino al polo

con questo nettare

sol mi consolo. »

Avrebbe dovuto, quindi, far freddo, fioccare, piovere a dirotto, soffiare un vento di tramontana per consumarne un po’…

Ma a Napoli fa ancora caldo e il sole, in mattinata, avvolge le curve che, vuote, assorbono anche di più il calore autunnale…

E l’urlo che sale dagli spalti è proprio tutta roba nostra. Si chiama amore, ragazzi….

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