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Indagato il Coni per controlli antidoping soft agli atleti

La notizia la leggiamo sulle pagine sportive del Corriere della Sera. Taglio basso ma il titolo colpisce: “Doping, controlli soft: indagato il Coni. Inchiesta della procura di Roma: nessuna sanzione agli atleti che sfuggivano ai test”. Sarebbero trentotto gli atleti che, secondo il Ros dei carabinieri che hannocondotto l’indagine, sono sfuggiti ai controlli. Ci sono il lunghista Andrew Howe, il saltatore con l’asta Giuseppe Gibilisco, il maratoneta Ruggero Pertile, il mezzofondista Daniele Meucci, il saltatore di triplo Daniele Greco, oltre a Schwazer da cui è partita l’indagine.

L’articolo specifica che “non si tratta di dopati ma di atleti che hanno saltato i controlli (missed test) per oltre tre volte nell’arco di diciotto mesi. Lo prevede il codice mondiale della Wada, l’agenzia mondiale antidoping, adottato dalla Federazione internazionale dell’atletica leggera (Iaaf)”.

Il Coni e le Federazioni sono accusate di complicita? con gli atleti. Al momento non ci sono indagati ma l’inchiesta è appena cominciata. “Si tratta degli atti della procura di Bolzano che ha indagato sul marciatore altoatesino e su due medici e un dirigente federale. Il pm ha fatto uno stralcio mandando tutto ai colleghi di Roma per competenza”. Nel mirino della procura di Roma potrebbero finire i responsabili dell’antidoping nazionale fino al 2013, quando presidente era Gianni Petrucci. Secondo gli investigatori di Bolzano avrebbero messo in piedi «un sistema fatiscente che ha indotto gli atleti stessi a pensare che, rispetto all’antidoping, non c’era alcun motivo di preoccu-parsi».

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