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In difesa dei tifosi (soprattutto delle curve) e contro il Napolista

In difesa dei tifosi (soprattutto delle curve) e contro il Napolista

Caro Napolista, chi ti scrive è un assiduo frequentatore della Curva che non smetterà mai di amare la propria squadra.
In primo luogo vorrei farvi i complimenti, in quanto a retorica la sapete lunga, riuscireste persino a convincere alcuni tifosi che la maglia jeans è la vera maglia del Napoli, tanto quella azzurra non si vede più.
Ma a voi della maglia, metaforicamente parlando, e non solo, non interessa nulla.
A voi sembra interessare più che questo o quel giocatore venga applaudito, che l’allenatore venga appoggiato, che si sostenga incondizionatamente la squadra anche dopo la ventesima prestazione deludente, solo perché a Wolfsburg sullo 0-3 ancora si cantava, dimenticando quanto le ambizioni dei tifosi dei lupi fossero state superate nella stagione in corso.
Poco importa se il Napoli perde dunque, il tifoso non ha il diritto di esprimere il proprio dissenso fischiando i giocatori.
E che si faccia questa distinzione.
L’amore per i giocatori, si sa, varia velocemente, basta un piccolo gesto, una palla recuperata in difesa, un’esultanza sotto la Curva, l’amore per il Napoli invece, quell’amore viscerale che ti fa gonfiare come un palloncino ad ogni vittoria per poi scoppiare ad ogni passo falso, quello che si definisce “amore per la maglia”, quello che fa cantare a squarcia gola “Non ci lasceremo mai”, “Sono pazzo di te”, “Canterò oltre il novantesimo”, “Nella mia vita ci sono due colori”, no, quell’amore non finirà mai. 
Fischi quest’anno ce ne sono stati, ma quando é stato necessario è sempre arrivato il sostegno dei tifosi, sempre!
E lo dimostra il fatto che dalla Curva A nei momenti difficili, contro la Fiorentina prima del gol di Mertens, dopo il primo gol di Defrel, dopo il gol di Seleznyov, si è sempre levato forte il coro che meglio risponde a tutte le vostre critiche: “Saremo sempre con te, e non ti lasceremo mai”.
Eppure dai vostri recenti articoli aventi ad oggetto i tifosi, sembra che voi stiate parlando di un gruppo di criminali con seri disturbi della psiche che puntualmente ad ogni partita decide di spendere i propri soldi per andare allo stadio, fischiare la squadra ed esultare ai gol avversari (?).
Tesi quantomeno bislacca.
Perché piuttosto non parlare dei 35 euro necessari per assistere in Curva a Napoli-Wolfsburg? E dei 65 nei distinti? E dei 38.000 di lunedì sera? Dei 30.000 con la Fiorentina? Dei 45.000 con il Sassuolo? Dei 50.000 con l’Inter? Del “Forza ragazzi noi crediamo”? Del “A Torino 11 leoni”? 
Nella Curva i “loschi figuri” cantano dall’inizio alla fine della partita ed anche oltre, ma se anche un solo fischio si leva, ecco che finiscono sul banco degli imputati arrivando ad essere definiti persino un peso per la squadra, nonostante abbiano passato un’altra stagione ad investire dai 300 ai 400 euro in una passione. 
Perché questo è il Napoli per i “loschi figuri” della Curva, una passione.
Al di là del risultato!
Alfonso Di Maio

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