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Callejon ha un rapporto qualità-prezzo così vantaggioso che lo studiano alla Bocconi: la Calle Economy

Callejon ha un rapporto qualità-prezzo così vantaggioso che lo studiano alla Bocconi: la Calle Economy

Esistono parecchi modi di essere tifosi, diverse anime mosse dai tempi e dai momenti, ma la sofferenza e l’ansia sono sempre le stesse. Negli anni in cui nel Napoli giocava Maradona ho preso treni di notte, ho dormito per terra, sdraiato in corridoi di treno talmente sporchi che dopo bisognava disinfettarsi, ho viaggiato con un cugino maggiorenne per aver l’autorizzazione da casa, ho comprato biglietti dai bagarini, scegliendo l’ultimo venditore, quello più vicino all’ingresso e a pochi minuti dal calcio d’inizio, minor rischio di biglietto falso e prezzo più basso, e poi San Siro, sotto un cielo grigio esattamente come doveva essere aspettavamo che in campo accadesse il miracolo, cose come il gol di Maradona a Zenga (campionato 85/86), con la palla che si incollò sul petto di Diego, a noi parve restarci per una settimana, prima di scendere a fare il suo dovere di pallone sottomesso al volere del genio. Dopo ricordo alcune belle partite, diverse figure di merda e molte partite inutili, spesso Inter – Napoli è stata una partita insulsa. Ci sono, poi, questi tempi, queste domeniche. Ieri sera, più o meno, all’ora in cui il Napoli si stava giocando il secondo tempo, io sono uscito con i cani. A Venezia, di notte, finalmente senza turisti e senza guinzagli. A un certo punto, eravamo in zona San Samuele, i cani hanno cominciato a correre verso di me senza che io li avessi richiamati, scodinzolando festosi. Siccome il tifoso vive una vita fatta di segnali e destino (e di stenti), mi sono detto: qua sicuramente ha segnato il Napoli. Ho accarezzato i cani e ho urlato: Jamme!

Abbiamo continuato la nostra passeggiata, i minuti passavano e i cani si ammosciavano, ogni tanto si voltavano a guardarmi facendo gli occhi a punto interrogativo, vabbè mi è sembrato evidente il pareggio dell’Inter. Hanno fatto, poco dopo, ancora una piccola corsetta alla quale non ho fatto più caso. Siamo tornati a casa, ho guardato il telefono: due a due.

Stamattina il cornetto Callejon era perfetto, mi sono appuntato di parlare col gestore del bar, urge l’invenzione del cornetto Higuain. A proposito, i cornetti Zuniga così come erano comparsi sono spariti. Vorrei soffermarmi un attimo sulle partite di merda che sta facendo il nostro Camilo, mi pare moscio, irrilevante – poco incisivo. Non che gli altri brillino in maniera particolare, mi sembra però che Zuniga stia determinando tale e quale a quando non giocava. Invece per Callejon non bastano più le parole, è talmente vantaggioso il suo rapporto qualità prezzo che stanno cominciando a studiarlo alla Bocconi, in un corso sugli investimenti, è già pronta la dispensa Calle Economy, per ora di 26 pagine ma in continuo aggiornamento. Scelti due punti fermi: Eccellenza Calle e inutilità Zuniga (con in mezzo non pervenuto Inler – sulla Gazzetta gli danno 4 esattamente come Ilaria Puglia, e mi sa che tengono ragione), e non perdiamo nemmeno tempo con Britos, stabilito che è scarso, non lo citiamo più, soffermiamoci su quello che sta in mezzo, tanta mosceria. È vero che veniamo da alcuni risultati positivi, però il Napoli dello scorso anno è per ora un ricordo, e paghiamo 8 punti in classifica, sono parecchi.

Leggendo la Gazzetta mi è parso di capire che sia stata una partita scialba, eccetto gli ultimi 15 minuti. Un tempo a testa, un palo a testa, vabbuò, una chiavica. Non mi stupisce l’Inter, anzi non me ne frega una mazza dell’Inter, non ce l’ho con Mazzarri, che resta un buon allenatore, ma niente di che. Trovo divertente che nel dopopartita sia dal lato Napoli che da quello Inter tutti abbiano applaudito la determinazione e il carattere dei propri giocatori, altro segnale di partita di poco conto. Vabbè, teniamo una marea di problemi in difesa, un consistente numero di problemi a centrocampo e un discreto numero di problemi in attacco, ma sono fiducioso. Rafa continua a piacermi (sì, sono della corrente Rafaelita), spero che nello spogliatoio abbia azzeccato un paio di paccheri a chi dico io, proseguiamo. Negli approfondimenti della Gazzetta, Luigi Garlando scrive: […] A questo servono i grandi giocatori. Non li compri? Paghi. È scritto.» Secondo me ha un po’ di ragione, anche se il Napoli continua a essere una buona squadra, ma questo campionato è una cosa maledettamente complicata, ci sarà da soffrire.

I cani stamattina mi hanno salutato con due facce che dicevano: «Guarda che sarebbe potuta andare peggio».

Poi quel giorno a San Siro la palla scivolò dolcemente verso il piede fatato e accadde il miracolo.

Note a margine:

–        Sulla Gazzetta stiamo da pagina 2 a 10, basta giocare contro le squadre giuste

–        I miei cani non sentono l’arrivo della pioggia ma dei gol

–        Il prossimo tweet di Reina spero non debba essere un copyright di Anna Trieste

–        Il Frecciabianca è in ritardo, sul Napoli mi taccio

–        Sul treno c’è uno che somiglia a Caffarelli, non c’entra niente? Non ne sarei così sicuro.

Gianni Montieri

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