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Se De Laurentiis non è andato allo stadio per paura, la situazione è allarmante

Se De Laurentiis non è andato allo stadio per paura, la situazione è allarmante

Pare che Leonardo Sciascia amasse dire “rivendico il mio diritto di uomo alla contraddizione”. E io che ho sempre amato molto lo scrittore siciliano lo seguo su questa strada. Così dopo poche ore getto via il bavaglio. Per tornare a parlare. Francamente non sapevo che De Laurentiis avesse disertato lo stadio decidendolo all’ultimo istante. E se, come Max lascia intendere, questa non è stata una libera scelta ma il frutto di una preoccupazione allora….allora la situazione è allarmante.

Che cosa ha spinto il presidente a rinunciare ad andare a vedere la partita? Non certo la paura di quattro fischi, una pernacchia, due cori e uno striscione… Forse, cosa ancor più preoccupante qualcuno bene informato (amici, le forze dell’ordine, il suo fiuto…?) gli ha consigliato di lasciar perdere lo stadio. Se le cose stanno così allora il calcio a Napoli è davvero alla frutta. Non è più “anche” un gioco. Ma soltanto un colossale circo mediatico.

Però vorrei capire di più. Sapere da chi sa. Si tratta dei soliti tristemente noti fenomeni di sociologia di massa per cui torme di irrefrenabili violenti scelgono lo stadio per le loro battaglia? Assumendo a pretesto le difficoltà della squadra? O magari invece qualche belzebù di turno soffia sul fuoco per lucrare non so cosa né come né quanto? Attraverso lo strumento più vile ed antico a disposizione dei malfattori, il ricatto.

La verità. Vorrei conoscere la verità. Per capire quello che altrimenti mi appare come un mondo pietosamente schizofrenico. Certamente il calcio muove fiumi di interessi e fiumi di emozioni di massa. Il mix delle due tipologie di fenomeni può produrre, come purtroppo sappiamo, effetti devastanti. Se a questo siamo allora ha ragione Max. Abbassiamo i toni. Sacrifichiamo un pizzico di libertà di manifestare opinioni sanguigne. Almeno facciamolo noi che il calcio lo amiamo ma non come si amano i war game!
Guido Trombetti

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