ilNapolista

Meglio stare zitti, in giro c’è la stessa rabbia dei tempi di Colomba e Dionigi

Meglio stare zitti, in giro c’è la stessa rabbia dei tempi di Colomba e Dionigi

Il mio Genoa – Napoli 

– Voglio, prima di tutto, ringraziare De Guz per il gol vittoria allo scadere con il quale mi ha evitato 15 giorni di disturbi e per aver dispensato, oltre gioia e felicità, una bella camomilla ai più avvelenati animi.

– Finalmente è iniziato il campionato ma, a differenza del passato, il clima irrespirabile che volteggia intorno all’ambiente è lo stesso che si viveva quando c’era Colomba in panchina e Dionigi centravanti.

– Nelle solite discussioni al bar o dal barbiere, ora si deve stare attenti a quali parole pronunciare che improvvisamente potresti ritrovarti un caffè in faccia o una lametta ballerina nella carotide.

– C’è una tale rabbia in giro che il mio dobermann non vuole uscire dalla cuccia per paura di essere morso.

– Ecco, alla luce di tutto ciò, non dirò nulla. Starò zitto. Ci tengo ai miei parenti.

– No, non dirò che trovo raccapricciante e squallido il linguaggio che si sta usando in questi giorni. 

– Non dirò che prendersela con David Lopez sul suo profilo twitter perché non è Gerrard è allucinante. È come andare al ristorante e schiaffeggiare il cameriere perché le pietanze non ci sono piaciute.

– Non dirò nemmeno che questo mercato è per me incomprensibile e insoddisfacente e che quando il presidente aveva promesso 20 elementi di classe A si riferisse a dei frigoriferi, altrimenti mi chiameranno disfattista, papponista, e che non voglio bene al Napoli, a mamma e a papà.

– Non dirò nulla che la mia preoccupazione ha avuto origine dalla intervista post Psg in cui Benitez, con aspetto dimesso e rassegnato, assomigliava molto a quello visto all’Inter. E non dirò nulla nemmeno sul Rafa battagliero e tosto che ho visto in conferenza stampa prima del Genoa e dopo la partita con quel burlone di Mauro, altrimenti sarei un integralista.

– Non dirò nemmeno che bisogna guardare avanti a prescindere, che la nostra continua a essere una buona squadra e che resto comunque fiducioso, altrimenti mi diranno che sono un leccaculo giornalaio (che poi che male hanno fatto i giornalai non l’ho mai capito) pagato dalla società.

– Non dirò che sono felice per questa vittoria, che mi stava venendo un infarto e che ho esultato come un bambino a cui regalano l’album dei calciatori, altrimenti sarò un illuso col prosciutto agli occhi e non scriverò una sola parola sulla prestazione altalenante a Genova per non essere definito “tifosotto tirapiedi”.

– Non parlerò dei nuovi acquisti per evitare le figure marroni di coloro che si espressero su Mertens e Calle.

– Quindi non dirò che Kulì mi piace assai, che è giovane e che certamente commetterà altri errori, ma che allo stesso tempo ha dimostrato di non perdere la testa e di avere grande personalità.

– Non dirò di Michu che secondo me darà il meglio tra almeno un mese e niente di De Guz, Boxtobox, perché altrimenti non capirei nulla di pallone, visto che già sono stati decretati pacchi rifilatici dallo Swansea capolista in Premier.

– Non dirò che lo stillicidio nei confronti di Insigne è autolesionista. E che nella mia vita ho fischiato, esasperato, solo Caccia a Firenze in un 4-0 dopo essere stato annullato da un febbricitante Padalino e dopo essere finito in fuorigioco per la trentaseiesima volta.

– Non dirò che Hamsik è un mistero e che anche ieri non l’ho visto perché il capitano non si tocca. 

– Non dirò che per il secondo anno consecutivo è il numero 7 a iniziare le danze in campionato. Volevamo buttarlo dopo Bilbao e non dirò nulla sulla sua uscita nervosa perché anche nel torneo delle contrade accade. Lo sanno tutti, lo sa perfino Marocchi che fa finta di non saperlo.

– Non dirò che all’ingresso di Falque ho fatto una corsa in bagno.

– E nulla dirò anche sul problema atavico che secondo me ha questa squadra, più della mancanza dei campioni e di una fase difensiva collaudata. Non dirò nulla quindi sulla cazzimma, nonostante l’arrembaggio di ieri.

– Vorrei però sapere cosa mangia Pinilla a colazione che ieri mi è sembrato Briegel e continuerò a ringraziare de Guz,  per aver rinviato il processo a Rafael e risparmiato la forca a Insigne.

– Vorrei poi sapere quale titolo o coppa ha vinto il Milan visto che ieri sera su Sky si è parlato per il 90% del tempo dell’impresa di Inzaghi.

– Vorrei dire inoltre fanculo alla sosta e che la nazionale di Giovinco e Giaccherini mi disturba quasi quanto una intervista di Mauro.

– E vorrei inoltre rassicurare il mio cardiologo. Ieri si è scaricata la batteria del cellulare e non ho potuto rispondere ai messaggi che ho trovato stamattina: sto bene. Tutto a posto. La tachicardia mi è passata all’alba.

– E infine chiudo con un pensiero del mio amico Matteo Forte: mi mancano i tempi in cui tutto filava liscio. Mi mancano i tempi in cui le polemiche nascevano sulle ragazze pon pon, l’inno e le mimetiche. Sembra passato un secolo. 

Erano bei tempi e in fondo si poteva ancora serenamente dire ciò che si pensava.

– Abbiamo iniziato come si doveva. SpallaSpalla, fino alla fine.

Forza Napoli Sempre

La 10 non si tocca.
Gianluigi Trapani

ilnapolista © riproduzione riservata