
Sorrentino: «Troisi è stato un esempio nel modo di stare al mondo e affrontare il cinema»
A Repubblica: «Napoli è un luogo di nostalgia, ma dove torno con entusiasmo. Una città che malgrado i suoi difetti è sempre viva»
A Repubblica: «Napoli è un luogo di nostalgia, ma dove torno con entusiasmo. Una città che malgrado i suoi difetti è sempre viva»
Intervista al Fatto quotidiano. Il racconto della storia che lo ha rovinato. E poi: «Il tizio sotto da me, un militare del governo Draghi, mi ha fermato in quanto fan». È il generale Figliuolo?
Paola al Fatto quotidiano: «L’ultima volta che si videro, Tognazzi e papà, ormai divorati dalla depressione, comunicarono con gli sguardi. Restarono in silenzio»
A Il Messaggero: «Non mi piacciono i selfie. La fotografia ti porta via qualcosa. Sui social tutto diventa macerie, come se il nostro fine fosse distruggere»
Al CorSera: «Luis Buñuel non mi ha mai chiamato per nome, sempre e solo Nero. Odiava troppo Franco, il dittatore, mi disse che aveva anche tentato di ucciderlo»
Al Messaggero: «Tutti si arrabbiano per la nostra satira, ma nemmeno poi troppo. Ci riconoscono una certa trasversalità».
Al CorSera: «Ad un certo punto ti rendi conto che quella persona non la vuoi più incontrare, perché non la stimi e non la conosci più»
Sul Fatto quotidiano intervista postuma all'attore scomparso un paio di mesi fa: «Mentre giravamo “Regalo di Natale” non credevamo neanche un po' a un capolavoro»
«Il concorso all’Università? Deve essere vestito su di te, il professore deve volerti. A un giovane dico “scappa”, la situazione è quasi perduta». Su La Stampa
Il 10 giugno, alle 18, al Convitto Nazionale. Un appuntamento dedicato all'autobiografia di Pironti appena ripubblicata da Bompiani, "Libri e cazzotti"
ll nome Liliana fu scelto da Totò in ricordo di Liliana Castagnola, l'attrice che si suicidò proprio per l'amore per Totò nel 1930, a trentaquattro anni. I funerali si terranno a Napoli
Al CorSera: «I nostri film hanno fatto guadagnare 700 milioni di euro. Il nostro successo ci attirò un pregiudizio ideologico. Ora siamo oggetto di un culto esagerato»
Al CorSera: «Quando nacque mia figlia Elettra pensai che neanche in quello ero riuscito ad essere come tutti gli altri. Mi sono sentito sempre diverso»
Al CorSera: «La maternità mi ha salvata dalla vita superficiale. Crescendo in periferia ho imparato che la povertà deve essere trattata in modo decoroso»
Al CorSera: «Ho imparato a capire come funziono sotto stress, prima ero in balia delle emozioni. Prima delle grandi decisioni chiamo Maria De Filippi».
A Il Fatto: «I miei nonni vivevano ai Quartieri Spagnoli. Da bambino andavo da loro, aprivo le finestre e ascoltavo le voci. Era come tornare in un liquido amniotico»
Al CorSera: «Ore con mia madre a studiare e la mattina, a scuola, tabula rasa. I miei erano preoccupati per quel figlio 'stranetto'. Dimentico anche i testi delle mie canzoni».
A Sette: «Tutto è amplificato: il traffico, la gente che urla, come ci si veste e come ci si muove. Ogni volta che ci vado ho quasi paura nelle prime 48 ore»
Il ricordo di Concita De Gregorio su Repubblica: "Alla prima intervista avevo 26 anni, lui mi vide e chiamò subito il direttore. 'Questa non è adatta, non capirebbe'"
Al CorSera: «Da piccolo ero molto timido. Non frequentavo bambini, non sono andato all’asilo. C’erano i rapimenti: ho vissuto l’infanzia recluso».