Salah rinnova col Liverpool (a 11 milioni l’anno) e spiega che comandano i calciatori
Come sono cambiati, in un solo anno, i rapporti di forza tra un club comunque ricco e importante e un calciatore come Momo Salah. Altro che riconoscenza.

I rapporti di forza
Un anno fa dopo il suo arrivo ad Anfield Road, Mohamed Salah ha già rinnovato il suo contratto con il Liverpool. Nuovo accordo quinquennale per il calciatore egiziano, che guadagnerà una cifra esattamente doppia a quella percepita nella scorsa stagione. L’ex calciatore della Roma è passato da 5,8 milioni di euro a 11,7 milioni, in un solo anno. Non sono previste clausole rescissorie nel nuovo contratto.
È una rappresentazione plastica, ed inevitabile, del calcio moderno. 52 partite con 44 gol hanno permesso a Salah di forzare la trattativa a suo vantaggio, a soli 365 giorni dalla firma di un accordo già importante di per sé, quindi vincolante. Insomma, oggi sono i giocatori a menare le danze, a decidere tutto. È bastato agitare l’interesse – possibile, eventuale, anche non realistico e/o verificato – del Real Madrid per creare le condizioni di un rinnovo ultramilionario. Non è una questione di progetto vincente, di ambiente o di compagni, altrimenti Salah avrebbe scelto il Madrid. O magari non avrebbe pensato di lasciare un club che è arrivato con pieno merito alla finale di Champions League. No, contano solo i soldi. In prima istanza, almeno.
Niente riconoscenza, anche per un club che ti ha messo nelle migliori condizioni – tattiche ed emotive – per diventare una star calcistica globale. Ora i rapporti di forza – tecnici e quindi contrattuali – erano dalla parte di Neymar. E il Liverpool, non il Napoli o l’Athletic Bilbao, ha dovuto cedere. Come l’Atletico Madrid, cinque volte in cinque anni, con Griezmann. Questo è il football di oggi. Piaccia, che si capisca, o meno.